Ampliamento strada statale 7 Matera-Ferrandina, Consigliere regionale Perrino (M5s): “Storia di un ordinario lassismo istituzionale: grave lo stallo dovuto all’inerzia degli uffici regionali”. Di seguito la nota integrale.
Nell’ormai lontano 22 Gennaio del 2020, durante un incontro presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti tra il Sottosegretario, Salvatore Margiotta, ed i responsabili Anas volto a monitorare l’avanzamento degli interventi programmati e finanziati in merito al collegamento Matera-Ferrandina (finanziato per un importo di 14,8 milioni) emergeva che la Regione Basilicata stava effettuando le attività di indagine e monitoraggio geologico sul tratto ricompreso nel cosiddetto lotto A (dal km 6+100 al km 8+100 della Ss. 7), interessato dalla ben nota frana in territorio di Miglionico e che si restava in attesa degli esiti delle indagini per proseguire le attività di progettazione esecutiva degli interventi.
Qualche mese dopo, in una videoconferenza del 28 maggio 2020 tra il Sottosegretario Margiotta e il capo dipartimento di ANAS, l’Ingegner Carlo Pullano, si prendeva atto degli ulteriori ritardi sugli interventi di ripristino; ritardi che a detta di ANAS erano causati da alcune intoppi in capo alla Regione Basilicata, responsabile delle operazioni di monitoraggio.
Alla luce di queste dichiarazioni, nel luglio del 2020 il Gruppo Consiliare M5S Basilicata depositava un’interrogazione per conoscere gli esiti delle attività di indagine e monitoraggio geologico nell’area della SS7 versante Miglionico interessata dalla frana.
Ovviamente i ritardi nell’attuazione pratica degli interventi di monitoraggio si sono materializzati anche nel rispondere alla nostra richiesta di chiarimenti. In un primo momento il Dipartimento Infrastrutture e Mobilità ha scaricato le responsabilità dei monitoraggi all’Ufficio di Compatibilità Ambientale presso il Dipartimento Ambiente ed Energia. L’Assessore Rosa, poi, a seguito di un nostro sollecito, ha, a sua volta, declinato ogni responsabilità in capo al suo dipartimento, chiamando in causa l’ARPAB che, a sua detta, era il soggetto responsabile delle centraline di monitoraggio della frana.
Preso atto della risposta dell’Assessore Rosa abbiamo chiesto immediatamente delucidazioni ad ARPAB, che nei giorni scorsi ha risposto alla nostra richiesta. Il DG di ARPAB, Tisci, ha affermato che ARPAB non si è mai occupata di monitorare la frana oggetto di interrogazione poiché ” la strumentazione (in dotazione ed utile per il monitoraggio della frana) non è funzionale alle attività istituzionali di ARPAB”. L’ ARPAB nella stessa nota afferma, infatti, di aver inviato nel novembre del 2020 un’istanza al Direttore Generale delle Infrastrutture e Mobilità della Regione Basilicata con la quale proponeva di cedere la strumentazione “non funzionale” all’Ufficio di Protezione Civile per gli opportuni monitoraggi della frana. Arpab starebbe ancora aspettando risposta dal Dipartimento e la strumentazione per monitorare la frana è di fatto orfana di un ente legittimato ad utilizzarla.
Una cosa però è certa, ad oggi nessuno si sta occupando di un’attività che per Anas e Ministero delle strutture e Trasporti è fondamentale al fine di poter progettare il raddoppio del tratto stradale Matera- Ferrandina.
Come vedete siamo di fronte all’ennesima operazione di scaricabarile tra enti ai danni della collettività. Poi i cittadini si interrogano sulla condizione di arretratezza che interessa i nostri territori. C’è seriamente da preoccuparsi visto e considerato che nei prossimi anni si dovranno gestire anche le opere previste nel PNRR. Qualcuno dovrebbe vergognarsi di fronte a tutto questo e la maggioranza che detta l’indirizzo politico dovrebbe essere più attenta rispetto al lavoro degli uffici preposti, affinché i cittadini lucani non siano più ostaggi di questo assurdo e pernicioso gioco a rimpiattino.