Consigliere regionale Roberto Cifarelli (PD): “Su infermiere di comunità nessuna strumentalizzazione”. Di seguito la nota integrale.
Ieri in quarta Commissione è stata approvata la proposta di Legge a firma dei Consiglieri Sileo ed Aliandro per la istituzione dell’infermiere di famiglia e comunità.
Nell’apprezzare l’impegno dei miei colleghi per andare incontro alle esigenze dei lucani, in questo caso delle persone affette da malattie croniche o di malati che anche se in fase acuta non richiedono cure praticabili solo negli ospedali, si ha l’impressione che, soprattutto sul tema della salute, la strumentalità delle proposte, e la conseguente messe di comunicati stampa, sia tale da generare il sospetto che queste siano solo mera propaganda.
L’iniziativa legislativa, pur contemplando proposte apprezzabili, è assolutamente inutile. La figura dell’infermiere di famiglia e comunità è già stata introdotta con l’art. 1 comma 5 del DL n. 34/2020, convertito in Legge 17 luglio 2020, n. 77, e attraverso le “Linee di Indirizzo Infermiere di Famiglia/Comunità” della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome proprio con l’obiettivo di rafforzare il sistema assistenziale sul territorio.
Tra l’altro, l’AGENAS, l’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali, nella esposizione di lunedi 6 settembre scorso ai gruppi consiliari del “Documento Tecnico” propedeutico alla elaborazione del nuovo Piano Sanitario Regionale, al paragrafo 4.6 propone alla Regione di dotarsi di ben 273 infermieri di comunità e famiglia (in rapporto standard ottimale di 1 ogni 2.250 abitanti) in attuazione del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed in linea con le migliori pratiche nazionali ed internazionali.
Ora, non si tratta di essere favorevoli o contrari alla proposta di legge in sé, ma queste sovrapposizioni di idee e proposte danno la cifra di come la maggioranza destro-leghista regionale governi una materia così delicata.
E’ evidente la confusione che regna in via Verrastro. Proprio in materia di servizi alla persona continua a mancare un disegno organico ed un’armonia tra Giunta e Consiglio che procede in modo estemporaneo
Dopo due anni e mezzo ai Lucani ancora non è chiara la direzione di marcia del cambiamento propagandato.