Con l’incontro sul tema “Le infrastrutture culturali e il caso del Museo Demo Etno Antropologico” è partita nel pomeriggio in piazza San Francesco d’Assisi a Matera la 9^ edizione Giornate del Lavoro Cgil Basilicata, “Liberiamo il futuro” dedicata quest’anno al tema “Un mondo nuovo sostenibile”.
Dopo i saluti istituzionali di Domenico Bennardi, sindaco di Matera, sono intervenuti Massimo Osanna, direttore generale Musei MIC e Dina Sileo, Consigliera regionale della Basilicata con delega alla cultura. Modera Lorenzo Rota, presidente del centro Carlo Levi. A seguire si è svolto il dibattito sul tema “Sanità pubblica e welfare di comunità. Per riaffermare il diritto alla salute pubblico e universale”. Dopo l’introduzione di Eustachio Nicoletti, segretario generale Cgil Matera, sono intervenuti Roberto Speranza, ministro della Salute, Domenico Mantoan, direttore generale Agenas, Ivan Pedretti, segretario generale Spi Cgil nazionale, Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil nazionale, Angelo Summa, segretario generale Cgil Basilicata e Rocco Leone, assessore regionale alla Sanità. Coordina Cesare Fassari, direttore QuotidianoSanità.it. L’evento di Matera per le Giornate del Lavoro Cgil Basilicata si è concluso con il concerto del gruppo “Unavantaluna”.
Ministro Speranza: “Sono diventato Ministro nel settembre 2019, quasi due anni fa. All’epoca sulla Sanità c’era solamente un miliardo di euro. Nel giro di pochi mesi siamo riusciti ad assegnare alla Sanità con la legge di Bilancio 2 miliardi di euro, raddoppiando così le risorse a disposizione. Nel 2020 è arrivato il Covid e alla Sanità abbiamo assegnato 10 milioni di euro. Nel 2021 possiamo contare sul PNRR che assegna alla Sanità 20 miliardi di euro. Io credo che queste risorse sono fondamentali per garantire a tutti il diritto universale ad essere curati”.
Di seguito il report integrale, il video-intervento del Ministro Speranza e la fotogallery di SassiLive.it
“La sanità lucana ha bisogno di programmazione per rafforzare la funzione del territorio a partire dagli ospedali sede di pronto soccorso. Serve da subito un piano per affrontare la drammaticità delle lunghe liste di attesa nella nostra regione, che negano di fatto il diritto alla salute. Occorre ripensare un modello organizzativo incentrato sulla presa in carico delle persone, dalla prevenzione alla cura, alla riabilitazione, in una prospettiva di rinnovata governance del sistema sanitario nazionale e regionale”. È la richiesta lanciata venerdì 10 settembre a Matera al governo regionale dal segretario generale della Cgil Basilicata Angelo Summa in occasione del primo appuntamento della nona edizione delle Giornate del lavoro della Cgil Basilicata “Liberiamo il futuro”, dal titolo “Un mondo nuovo sostenibile”.
Welfare e sanità i temi al centro dell’incontro alla presenza del ministro della Salute, Roberto Speranza, del direttore generale Agenas Domenico Mantoan, del segretario generale Spi Cgil nazionale Ivan Pedretti, della segretaria generale Fp Cgil nazionale Serena Sorrentino e dell’assessore regionale alla Sanità Rocco Leone.
“Passa da questo il rilancio del sistema sanitario – ha detto Summa – utilizzando le risorse messe in campo dal Pnrr con le missioni 5 e 6. Rafforzare la prevenzione, potenziare l’assistenza territoriale garantendo la prossimità delle cure, implementare la funzione dei distretti socio sanitari. Queste le direttrici sulle quali incardinare le 12 case di comunità, i 4 ospedali di comunità, i 6 centri operativi territoriali programmati per la Basilicata. Previsioni che vanno innestate sull’attuale organizzazione del sistema sanitario lucano incidendo sui suoi punti di debolezza e valorizzandone i punti di forza”.
In Basilicata il 23% della popolazione è ultrasessantacinquenne, il 10% è ultrasettantacinquenne con un indice pari al 200,08. “I dati sull’invecchiamento della popolazione – ha aggiunto Summa – indicano chiaramente nella riorganizzazione della medicina territoriale e delle cure primarie la direzione alla quale guardare nella elaborazione del nuovo piano sanitario regionale sul quale siamo pronti a confrontarci con la giunta regionale.
La pandemia ha mostrato anche nella nostra regione che non è una strategia vincente quella di relegare in un angolo la prevenzione, la riabilitazione e la medicina territoriale per privilegiare lʼassistenza ospedaliera, la cui eventuale e possibile rimodulazione non potrà che tener conto dei volumi e delle patologie che determinano la mobilità passiva nella nostra regione”.
Quanto all’organizzazione dei servizi, “l’aspetto più problematico – ha precisato il segretario – si è rivelato essere quello della cosiddetta medicina del territorio, o meglio la sanità di comunità. La pandemia ha dimostrato, infatti, la necessità di un approccio comunitario di popolazione e di territorio. Il territorio è stato drammaticamente trascurato in passato e le diverse scelte assunte dalle Regioni hanno approfondito le differenze esistenti. Per questa ragione il potenziamento dell’assistenza territoriale, avviato durante la pandemia, deve entrare a far parte della ristrutturazione del nostro sistema sanitario e deve essere programmato in modo tale che sull’intero territorio ai cittadini siano garantite le stesse possibilità di accesso alle cure. In tale contesto si inseriscono le risorse destinate dal Pnrr, risorse importanti che, se non adeguatamente accompagnate da un processo di riforma, rischiano di non produrre i risultati attesi”. Altra priorità “le liste di attesa, che hanno assunto ormai una tale dimensione che nega di fatto il diritto alla salute in quanto le attività ordinarie a distanza di due anni dalla epidemia sono ancora parzialmente bloccate. E poi c’è il tema di tutti i temi che è relativa alla carenza di personale medico – ha concluso Summa – che rischia di far collassare l’intero sistema sanitario, dovuto all’assenza di programmazione in materia di personale”.
Tutto ciò richiede anche un impegno del governo nazionale. “Siamo fortemente impegnati nel confronto con il governo per definire le parti del Pnrr che riguardano la sanità e i servizi socio-assistenziali rivolti alle persone anziane – ha detto partecipando al dibattito Ivan Pedretti, segretario generale Spi Cgil nazionale – Il Piano prevede la definizione di una legge nazionale sulla non autosufficienza, richiesta avanzata da noi da molti anni e una conquista importante per la quale i sindacati dei pensionati si sono mobilitati a lungo. Ora questa legge deve essere scritta e noi chiediamo che sia fatto velocemente. L’attuazione del Pnrr ricadrà sui territori. Per questo noi crediamo che la partita si giocherà soprattutto a livello territoriale, dove dovremo contrattare le soluzioni migliori per riorganizzare nel profondo il nostro sistema di welfare, a partire dai servizi socio-assistenziali, dall’assistenza domiciliare e dalla riforma delle Rsa”.
Ad aprire i lavori della prima giornata, Eustachio Nicoletti, segretario generale Cgil Matera, che ha introdotto il dibattito “Le infrastrutture culturali e il caso del Museo Demo Etno Antropologico”, ai quali sono intervenuti Massimo Osanna, direttore generale Musei Mic e Dina Sileo, Consigliera regionale della Basilicata con delega alla cultura. “La cultura – ha detto Nicoletti – può rappresentare una leva di sviluppo se coniuga l’arte con la tecnologia, il design e l’innovazione per favorire l’evoluzione competitiva dei sistemi economici locali e a condizione di realizzare le infrastrutture materiali e immateriali quali prerequisiti fondamentali per lo sviluppo, considerare cultura, creatività e innovazione motore per rilanciare lo sviluppo economico e sociale e costruire la filiera della cultura (turismo, commercio, trasporti, attività immobiliari, marketing e pubblicistica) che, utilizzando il valore aggiunto prodotto dalla cultura, vola dal 5,8% al 15,3% del totale dell’economia nazionale”. Secondo Nicoletti “oggi, per dare continuità ai risultati raggiunti dalla capitale europea 2019 è necessario che Matera venga riconosciuta una città d’arte e culturale, affinché possa fregiarsi delle regole, degli obblighi e dei benefici che le caratterizzano in tutto il mondo. Una necessità inderogabile – continua Nicoletti – perché Matera 2019 non diventi un’occasione perduta e si possa ritornare a ragionare sul modello Matera per elaborare una programmazione condivisa e operativa che realizzi obiettivi in grado di incidere sulle problematiche che continuano ad influenzare negativamente la condizione complessiva della città di Matera e di tutta la Basilicata. In quest’ottica la giornata di oggi rappresenta anche un’opportunità importante per rilanciare il tema che per eccellenza è stato portato avanti dal movimento Marcia per la cultura e il lavoro – conclude il segretario provinciale – che continua a vedere insieme sindacati e associazioni datoriali, di categoria, culturali, sportive, comitati nell’elaborazione di proposte per rilanciare l’identità della città di Matera capitale europea 2019 attraverso gli interventi sulle infrastrutture culturali e museali”.
Le Giornate del Lavoro proseguono oggi sabato 11 settembre a Potenza in piazza Don Bosco alle 16:30 con la ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna. Dopo i saluti istituzionali del sindaco del capoluogo di regione, Mario Guarente, introdurrà il dibattito “Coesione, sviluppo, Mezzogiorno. Ridurre il divario territoriale nel Paese con capacità amministrativa e sostenibilità” Giuliana Scarano, segretaria Cgil Basilicata. Interverranno Mara Carfagna, ministra per il Sud e la coesione territoriale, Maurizio Landini, segretario generale Cgil nazionale, Vito Bardi, presidente della Regione Basilicata, Angelo Summa segretario generale Cgil Basilicata e Luca Bianchi direttore Svimez. Coordina Roberto Mania, giornalista de “La Repubblica”. Alle 21 concerto di Raphael Gualazzi.
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La fotogallery dell’incontro di Matera per le Giornate del Lavoro Cgil Basilicata (foto www.SassiLive.it)