Il segretario generale Osapp, Leo Beneduci ha inviato una lettera alle autorità competenti per denunciare la gravissima carenza di organico e conseguente impossibilità di adeguamenti funzionali-operativi nel carcere di Melfi. Di seguito la nota integrale.
Con missiva in data 9 settembre u.s. all’indirizzo delle SS.LL., la maggioranza delle Organizzazioni Sindacali rappresentative del Personale di Polizia penitenziaria presso la Casa Circondariale di Melfi, in relazione ad un incontro tra le Parti destinato alla formulazione del nuovo PIL (protocollo d’intesa locale) e a discutere sulla rimodulazione operativa di un reparto detentivo interno attualmente dismesso (da giudiziario a reparto AS2), ha evidenziato le gravissime carenze di organico che determineranno la sostanziale impossibilità di provvedere a tali modifiche, ovvero ad allocare ulteriori soggetti nel rispetto di una congrua distribuzione dei carichi di lavoro e quindi dei diritti minimi lavorativi.
In particolare, nel carcere di Melfi si registra un significativo deficit nel ruolo degli ispettori (6 a fronte dei 13 previsti), dei sovrintendenti (8 a fronte dei 15 previsti), cui si accompagna una carenza di 3 unità nel ruolo di base.
A tali dati si aggiunge il dato ricavato dalle proiezioni del sistema SGP: organico previsto 139; forza amministrata: 122; forza operativa: 112. Ponendo già a confronto questi dati, se ne desume uno scarto, in difetto, di un -17% rispetto alle risorse previste. Va però considerato che la previsione del DM 2017 è tarata su una fotografia che non tiene conto della modifica di cui si è detto in intro: un reparto che per la tipologia dei detenuti che si appresta ad ospitare necessità di circa il 30%.
Rispetto a tale situazione di evidente disagio, in relazione alla richiesta dell’Amministrazione, invero e in parte priva di aderenza alla realtà, di incrementare di fatto le incombenze, i carichi di lavoro e le conseguenti responsabilità dei locali addetti del Corpo, le Organizzazioni Sindacali hanno richiesto sia un congruo aumento dell’organico di Polizia penitenziaria disponibile e sia, stante la pericolosa disfunzione in essere, di provvedere all’urgente adeguamento degli impianti di videosorveglianza, anti-scavalcamento e antintrusione.
In ordine a quanto sopra, si resta in attesa di ricevere rassicurazioni da parte delle SS.LL. sia riguardo alla considerazione e all’attenzione riservata alle precarie condizioni del carcere di Melfi e sia riguardo alla prossima e, necessariamente celere, assunzione di debiti correttivi nei sensi richiamati.
Alle Autorità politiche del Dicastero della Giustizia, la presente in ragione delle molteplici segnalazioni, ultima delle quali quella attuale di Melfi, riguardo alla progressiva e inarrestabile carenza di organico della Polizia penitenziaria che sta affliggendo numerose infrastrutture penitenziarie tanto da inficiarne la funzionalità e le finalità istituzionali e che l’ordinario sistema di assunzioni per l’anno in corso, in base al numero dei pensionamenti-decrementi nel terzo anno precedente, non riesce più a colmare.
In attesa, pertanto, di riscontro in merito alle determinazioni adottate, si ringrazia e si inviano distinti saluti.-