Criticità della Sanità lucana, Circolo Culturale La Scaletta commenta il documento di Agenas. Di seguito la nota integrale.
La condizione della Sanità ospedaliera lucana è da anni in drammatica crisi, come è emerso dal Report presentato a maggio dal Circolo Culturale La Scaletta (e redatto dal dott. Angelo Andriulli), e la tragedia Covid ha ulteriormente evidenziato i disservizi e le carenze.
All’indomani della presentazione del Report si è costituito all’interno del Circolo Culturale La Scaletta, come annunciato dallo stesso presidente Paolo Emilio Stasi, un osservatorio permanente con lo scopo di tenere alta l’attenzione sul settore sanità e vigilare sull’operato della pubblica amministrazione nell’unico interesse della salute dei cittadini lucani. In sintonia con questo proposito l’Osservatorio permanente sottolinea la necessità che il nuovo Piano Regionale, annunciato da tempo dalla Regione Basilicata, promuova politiche positive anche con il sostegno degli input e delle osservazioni opportunamente documentate nel Report redatto dal Circolo, consultabile sul sito internet www.lascaletta.org.
Il 27 Luglio 2021 è stato ufficializzato dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGE.NAS.) un Documento Tecnico, commissionato dalla Regione Basilicata, allo scopo di fornire elementi utili e positivi alla delineazione del Piano Sanitario Regionale che è in via di elaborazione. Dal momento che il documento AGENAS è fondato su dati oggettivi di attività ospedaliera, si conferma il check-up redatto dal Circolo La Scaletta. Il Documento Tecnico elaborato dall’AGENAS rappresenta una fotografia oggettiva della performance dell’assistenza sanitaria, erogata in regione nell’anno 2019; l’ente può infatti indicare con obiettività assoluta l’efficienza o meno del sistema ospedaliero lucano, ma non può esprimersi sulla profesisonalità e sulla competenza degli operatori sanitari.
Si evidenziano alcuni programmi che si ritengono indispensabili e imprescindibili se si intende veramente ridurre la mobilità sanitaria extra-regionale.
I livelli su cui agire potrebbero essere:
1. Attrarre competenze sanitarie attualmente carenti.
Nel Documento Tecnico si evidenzia notevole carenza di medici chirurghi e, in particolare, ortopedici; una opzione da esplorare è lo stabilire convenzioni con Università di regioni confinanti per l’invio di professionisti già formati.
2. Formazione di specialisti.
Si vuole richiamare la disposizione legislativa che consente l’iscrizione soprannumeraria di laureati in varie scuole di specializzazione, purché un ente (ad es. la Regione Basilicata) si faccia carico dei relativi oneri. Tali borse di studio dovrebbero essere riservate a laureati lucani, ai quali si dovrebbe richiedere, una volta specializzati, di svolgere la loro opera per almeno 5 anni in presidi ospedalieri regionali.
3. Formazione continua degli operatori attualmente in servizio negli Ospedali regionali.
Si propone l’implementazione di stages presso centri di eccellenza nazionali ed esteri, che prevedono la frequenza per un periodo temporale limitato di medici già inseriti negli organici dei nosocomi lucani.
4. Obiettività delle valutazioni concorsuali delle figure professionali da assumere.
L’attuale normativa in campo concorsuale non consente di individuare il professionista più qualificato cui affidare un certo compito lavorativo. Ci limitiamo, quindi, a richiedere di rendere di pubblico dominio i curricula dei vari candidati.
5. Monitoraggio costante delle attività svolte nelle varie unità operative complesse.
Si auspica l’implementazione, in ogni struttura ospedaliera regionale, di un servizio Programmazione e Gestione, che produca mensilmente uno specchietto per ciascuna Unità Operativa, attestante i dati dell’attività svolta.
In conclusione, nell’esprimere apprezzamento per il lavoro svolto dall’AGENAS per conto della Regione Basilicata, che conferma il valore del check-up sulla Rete Ospedaliera Regionale, non si può non evidenziare che le proposte tecniche avanzate nel Documento, seppure necessarie, non appaiono in grado, da sole, di risolvere le difficoltà in cui attualmente insiste l’assistenza sanitaria regionale. Occorre, quindi, un’azione legislativa volta a migliorare, potenziare e riqualificare, anche e soprattutto, le professionalità presenti ed operanti nelle strutture sanitarie regionali.