Il 22 e il 23 settembre la città di Potenza ospiterà l’evento nazionale dei 70 anni della Feneal, la federazione dei lavoratori delle costruzioni aderente alla Uil.
La scelta di Potenza non è certo casuale. La FENEAL UIL nasce come FENEA (Federazione Nazionale dei Lavoratori Edili ed Affini) il 22 settembre 1951, con il 1° Congresso Nazionale organizzato a Potenza.
L’evento ricorda dunque la storia della Federazione degli edili che fa del capoluogo lucano il luogo della nascita del sindacato voluto da un gruppo di delegati di varie province: 5.040 furono i voti rappresentati, frutto di un impegno massiccio, poiché molte province, per un totale di 958 iscritti, non riuscirono a partecipare al Congresso, a causa delle poche risorse economiche che non consentirono loro di sostenere le spese di viaggio e di soggiorno.
La FENEA nasce quindi 18 mesi dopo la costituzione della UIL. I problemi posti al centro del dibattito furono la ricostruzione, lo sviluppo, l’occupazione, le condizioni di lavoro, i salari, la previdenza ed è evidente come alcuni di essi, anche se con connotati differenti, sono ancora oggi di grande attualità.
Il programma prevede mercoledì 22 (ore 18 – sede U.R. UIL Basilicata a Potenza via Napoli) la posa di una targa commemorativa. Giovedì 23 presso il Park Hotel di Potenza dalle ore 9 si riunirà il Consiglio nazionale FENEAL aperto da una relazione del Segretario Generale nazionale Vito Panzarella a ripercorrere le tappe fondamentali della storia della Categoria e fare il punto sulle questioni più attuali. Seguiranno i saluti istituzionali e la presentazione dello studio di settore a cura del prof. Mario Abis, sociologo e docente IULM University; interventi e dibattito e le conclusioni del Segretario nazionale Uil Pierpaolo Bombardieri.
Dalle Società di Mutuo Soccorso operanti nella seconda metà dell’ottocento alla sottoscrizione del primo contratto collettivo nazionale degli operai edili del dopoguerra, avvenuta nel 1946, sino alle Casse Edili, alle scuole professionali e al moderno operaio specializzato che sostituisce il “vecchio” muratore senza casco, il sindacato dei lavoratori delle costruzioni ha fatto molta strada.
Il primo Segretario Generale fu Giordano Gattamorta, in seguito riconfermato alla carica fino alla sua morte. Nel 1952 la firma del primo contratto nazionale di lavoro per gli operai edili che introduce un’importante novità nella prospettiva della società italiana in piena espansione: la costituzione, cioè, delle Casse Edili, e la loro generalizzazione sul territorio.
Lo slogan che abbiamo scelto -“Da 70 anni costruttori di diritti e tutele” – afferma il segretario generale Feneal Vito Panzarella – sintetizza efficacemente il nostro impegno di sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori. Negli anni il lavoro è cambiato molto ma certo non è venuta meno l’aspirazione che ogni lavoratore ha di migliorare le proprie condizioni di lavoro e siamo convinti che oggi sia sempre più necessario coinvolgerli per tornare a rivendicare e ottenere più diritti, più dignità, più sicurezza, più salario. Le enormi risorse messe a disposizione dall’Europa rappresentano oggi l’unica occasione irripetibile per avviare la ripresa ed il settore delle costruzioni riveste un ruolo centrale ma diventa prioritario ripristinare un mercato sano in cui possano operare soltanto imprese che, oltre ad avere i requisiti tecnico professionali, garantiscano qualità del lavoro e sicurezza ai loro dipendenti, nel pieno rispetto di norme e contratti. Occorre puntare su riqualificazione e rigenerazione perché le infrastrutture per il nostro paese sono fondamentali ma accanto ad esse occorre intervenire sulle città.”
La Uil di Basilicata – sottolinea il segretario regionale Vincenzo Tortorelli – vuole ricordare quell’evento per proiettarlo al presente e al futuro della nostra missione: non sprecare nemmeno un euro del PNRR in quelle che noi abbiamo indicato come “AREE DI TRASFORMAZIONE” (dalle politiche industriali alle infrastrutture, alla mobilità, la svolta ecologica, l’innovazione, politiche del lavoro, della formazione, inclusione socio-sanitaria) in grado di generare nuova occupazione all’altezza della nuova situazione determinata dalla pandemia. L’idea forte è di generare un nuovo ciclo di pianificazione, partecipata da territori e sociale, per inanellare le diverse e cospicue leve finanziare del Pnrr e dei fondi europei, con interventi coerenti e cumulativi secondo i bisogni delle comunità locali, a partire dalle infrastrutture e dai servizi, coniugati alla valorizzazione dei beni comuni nel contesto globale. Certamente il comparto delle costruzioni – conclude – è strategico per raggiungere questi obiettivi.