Giovanni Angelino (Commissario Udc provincia di Matera): “La macchina comunale di Matera bloccata da un crisi irreversibile del governo Bennardi: il sindaco si dimetta”. Di seguito la nota integrale.
Matera paralizzata da una crisi irreversibile. Mi riferisco alla situazione in cui versa l’Amministrazione Comunale a trazione pentastellata guidata dal sindaco Bennardi. Non sono bastate le dimissioni di due assessori e le fibrillazioni all’interno del gruppo consiliare composto da Verdi e Psi per indurre il primo cittadino Domenico Bennardi a prendere atto del fallimento di questa coalizione variegata che è riuscita a conquistare il palazzo di via Aldo Moro quasi un anno fa. Ma il fallimento è sotto gli occhi di tutti. La macchina comunale è praticamente bloccata. Non si convocano le commissioni anche per lo stato di agitazione dei rispettivi presidenti che lamentano il mancato pagamento degli straordinari e di conseguenza non viene più convocato un Consiglio comunale. L’egoismo dei grillini e il loro attaccamento alla poltrona è sotto gli occhi di tutti. Nel giro di 12 mesi hanno praticamente occupato tutte le postazioni senza creare nulla per la città. Continuano a puntare in teoria sulla Casa delle tecnologie ma in pratica all’hub di San Rocco si organizzano conferenze stampa sui problemi che riguardano la Sanità e presentazioni di libri degli amici degli amici. Caro Sindaco, amministrare una città è una cosa seria e siccome lei ha ampiamente dimostrato di non avere la stoffa per guidare un’Amministrazione Comunale di una città prestigiosa come Matera è opportuno che prenda atto del fallimento di questo progetto politico e si faccia da parte. Matera non merita di essere umiliata in questo modo. La città dei Sassi è in agonia e dopo lo stop imposto dalla pandemia Matera ha la necessità di ripartire davvero e per farlo ha bisogno di persone competenti e che amano davvero la propria città. I fatti dimostrano chiaramente che la sua coalizione ha ampiamente fallito i suoi obiettivi. E’ arrivato il momento di andare a casa.