La Cgil di Basilicata aderisce alla Giornata globale di azione sindacale per il clima e il lavoro promossa dalla Confederazione internazionale dei sindacati il 22 settembre. Nel promuovere l’iniziativa, la confederazione mette in evidenza la corsa contro il tempo che dobbiamo affrontare per rispondere al cambiamento climatico che, se lasciato incontrollato, diventerà una minaccia per tutti e renderà inabitabili intere regioni del pianeta.
“Già oggi – afferma il segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa – gli eventi meteorologici estremi stanno distruggendo posti di lavoro e mezzi di sussistenza. L’obiettivo dell’iniziativa è che i lavoratori di tutto il mondo si confrontino con le aziende per discutere di piani aziendali per la resilienza, la riduzione delle emissioni e la riconversione ecologica delle produzioni, in un quadro di giusta transizione”. Su questi obiettivi le organizzazioni hanno unitariamente promosso da anni iniziative di contrattazione, anche a livello aziendale, attraverso il Documento unitario sullo Sviluppo Sostenibile del 2019 e la Piattaforma unitaria sulla Giusta Transizione del 2020. Ad agosto scorso, il sesto rapporto del gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici ha lanciato un nuovo allarme sulle conseguenze drammatiche del cambiamento climatico. Il report è un monito sulla responsabilità delle attività umane, perché se si realizzassero interventi tempestivi e sostanziali con estrema urgenza, sarebbe ancora possibile contenere l’incremento della temperatura entro 1,5°C. Gli attuali impegni volontari dei vari governi, presentati nell’ambito dell’Accordo di Parigi sul Clima, sono invece ancora molto distanti da quanto sarebbe necessario per centrare l’obiettivo.
“Anche gli impegni assunti dall’Italia con il PNIEC, con la Strategia per la decarbonizzazione al 2050 e con il PNRR non sono sufficienti a garantire al nostro Paese una giusta transizione che garantisca lavoro, tutela dell’ambiente, del clima e della salute – aggiunge Summa -. In questo quadro di riferimento così drammatico il governo italiano deve fare la sua parte per accelerare l’azione per il clima e la transizione energetica, grazie anche al ruolo che può svolgere attraverso la copresidenza della COP26 e la realizzazione della Youth4climate e della pre-COP di Milano dal 28 settembre al 2 ottobre, nonché tramite la presidenza italiana del G20 che si concluderà con il summit di Roma del 30 e 31 ottobre prossimi.
L’emergenza sanitaria ha reso evidente la connessione stretta fra salute, ambiente, clima, società ed economia. Il mondo post Covid non tornerà alla situazione precedente la pandemia – afferma Summa -. Le risorse, le idee e i valori messi in campo per uscire dalla crisi saranno l’occasione per innescare un radicale cambiamento dell’attuale modello di sviluppo e per assicurare un futuro socialmente giusto, rispondendo concretamente alle sfide cui la crisi ci sta sottoponendo: piena occupazione, salute, lotta alle disuguaglianze e ai divari territoriali, partecipazione, tutela del territorio e ripristino degli ecosistemi, azione climatica, diritti umani, doppia transizione ecologica e digitale, con particolare riferimento agli obiettivi dello sviluppo sostenibile. In questa fase di “riscrittura” del sistema Paese, lo Stato non potrà svolgere più semplicemente il ruolo di erogatore di garanzie, sussidi e incentivi, ma dovrà essere protagonista dotandosi di una nuova governance pubblica, fondata sul riordino e il coordinamento degli attori istituzionali e il coinvolgimento dei soggetti privati, quale condizione necessaria per una nuova politica di sviluppo di lungo periodo, più autonoma dalla politica e più condivisa con le parti sociali.
Per questi motivi – conclude Summa – il sindacato rivendica l’apertura di un tavolo con il governo sui piani per uscire dalla crisi, a partire dalla definizione del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) e, in generale, sull’utilizzo di tutte le risorse ordinarie, dei fondi europei, sulla definizione delle politiche fiscali e degli incentivi, nonché per i piani e le misure di giusta transizione”.