Il Consiglio regionale ha approvato alla unanimità la proposta di legge d’iniziativa dei componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Cicala, Baldassarre, Polese, Vizziello, Leggieri e sottoscritta da tutti i consiglieri “Interventi per la valorizzazione e il riutilizzo dei beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”.
La proposta è stata illustrata all’Assemblea dal Presidente Carmine Cicala.
Il testo normativo è il frutto di una fattiva collaborazione tra l’ufficio legislativo della Conferenza delle Assemblee Legislative e delle Province Autonome, il tavolo tecnico-politico del Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori regionali per il contrasto della criminalità e la promozione della legalità di concerto con l’Anbsc (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) e Anci nazionale.
Tre gli obiettivi cui mira la legge: il primo è di potenziare e qualificare la capacità di gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata da parte dei soggetti preposti, intervenendo sia sulla qualità e disponibilità delle informazioni a disposizione del pubblico, sia per il rafforzamento di competenze tecniche, motivazione e consapevolezza degli operatori della filiera; il secondo obiettivo è utilizzare i beni immobili confiscati per potenziare e qualificare i servizi pubblici per i cittadini e le comunità locali e per creare nuova occupazione; il terzo è accompagnare con rapidità la transizione alla legalità delle aziende confiscate, salvaguardando in tal modo l’occupazione dei lavoratori, attraverso l’utilizzazione di un sistema integrato di servizi ed incentivi. La Regione per raggiungere gli obiettivi fissati promuove e sostiene il riutilizzo sociale, nonché la valorizzazione di beni ed aziende confiscati attraverso un sistema di interventi fondato sui principi di legalità e trasparenza attraverso l’effettivo riutilizzo sociale e la prevenzione di fenomeni di abbandono e conseguente degrado del patrimonio confiscato alla criminalità organizzata presente sul territorio regionale attraverso la definizione di progetti sostenibili; il monitoraggio delle esperienze in essere e la definizione di modelli di riutilizzo sociale sostenibili e replicabili; la centralità della tematica all’interno dell’intera programmazione regionale; la strutturazione di progetti di inclusione sociale, lavorativa e abitativa delle persone appartenenti alle fasce deboli e a rischio di esclusione e marginalizzazione, delle persone e delle comunità migranti, delle persone e delle comunità rom, sinti e camminanti; la strutturazione di azioni di sviluppo produttivo, occupazionale, culturale e sociale del territorio regionale; la definizione di percorsi di innovazione sociale e di reti e distretti di economia sociale e solidale, nei diversi settori di intervento e innanzitutto quelli individuati come strategici della fornitura di beni e servizi, del turismo responsabile ed esperienziale, della produzione agricola ed agroalimentare, con particolare riguardo agli interventi di agricoltura sociale; la promozione della cittadinanza attiva, della partecipazione democratica dei cittadini e della cultura della legalità, della giustizia e della solidarietà sociale, anche attraverso il coinvolgimento e la strutturazione di reti collaborative tra i diversi soggetti istituzionali, sociali, economici e culturali interessati.
Con la normativa si stabilisce che la Regione adotta, con cadenza triennale, un piano strategico, articolato in programmi annuali, e approvato entro il 31 marzo del primo anno di ciascun triennio con delibera di Giunta, sentite le competenti commissioni consiliari. La Regione, inoltre, deve istituire il Fondo per i beni e le aziende confiscati ripartito in quattro macroaree funzionali: Azione per le ristrutturazioni; Azione per le Start-Up; Azione per la valorizzazione delle attività di riutilizzo sociale dei beni confiscati; Azione per il rilancio economico delle aziende sequestrate o confiscate. Prevista, altresì, l’istituzione dell’Osservatorio per la valorizzazione di beni ed aziende confiscati e sequestrati che ha funzione di promozione, consultazione e supporto delle attività di programmazione, monitoraggio e controllo nelle azioni di valorizzazione delle aziende e dei beni confiscati. E’ composto dal Presidente del Consiglio regionale o suo delegato; dal Presidente della IV Commissione consiliare permanente (Politica Sociale) o suo delegato; dal Commissario regionale antiracket e antiusura; da un rappresentante dell’Anci; da un rappresentante per ogni altro osservatorio locale sui beni confiscati eventualmente attivato sul territorio regionale; da un rappresentante nominato da ciascuna delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria dei lavoratori dipendenti e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative e che comunque abbia acquisito specifica e documentata esperienza in materia di aziende e beni confiscati.
E’ intervenuto nel dibattito il consigliere Braia (Iv).
Osservatorio regionale sulla legalità e criminalità organizzata
La proposta normativa, approvata alla unanimità dall’Assemblea regionale, è stata proposta dai componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Cicala, Baldassarre, Polese, Vizziello, Leggieri e sottoscritta da tutti i consiglieri
Il Consiglio regionale ha approvato alla unanimità la proposta di legge “Istituzione dell’Osservatorio regionale sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di stampo mafioso”, d’iniziativa dei componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Cicala, Baldassarre, Polese, Vizziello, Leggieri e sottoscritta da tutti i consiglieri.
La proposta è stata illustrata dal Presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala.
L’Osservatorio è organismo di supporto della Regione Basilicata in materia di contrasto e di prevenzione dei fenomeni mafiosi e di criminalità organizzata, nonché di promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. Verifica l’attuazione a livello regionale della normativa statale e degli indirizzi del Parlamento con riferimento al fenomeno mafioso e alle altre principali organizzazioni criminali; raccoglie, analizza e mette a disposizione documentazione libera da vincoli di riservatezza e/o segretezza relativa alla presenza della criminalità organizzata nel territorio regionale, fermo restando il rispetto delle norme vigenti in materia di trattamento dei dati; analizza le principali cause dei fenomeni di infiltrazioni malavitose del lavoro irregolare, della corruzione, dell’usura, dell’estorsione e del riciclaggio presenti nel territorio regionale; raccoglie le informazioni e i dati utili ai fini della valutazione della trasparenza nel processo degli appalti, dalla genesi alla conclusione dei lavori; formula nelle materie di propria competenza, anche di propria iniziativa, osservazioni e pareri; organizza seminari tematici e iniziative di carattere culturale con le associazioni ambientaliste, le associazioni di volontariato e di promozione sociale operanti nel settore dell’educazione alla legalità e del contrasto alla criminalità organizzata e mafioso sul territorio regionale; promuove iniziative rivolte agli studenti e ai docenti di ogni ordine e grado per contribuire all’educazione alla legalità e allo sviluppo dei valori costituzionali e civici.
L’Osservatorio, d’intesa con il Consiglio regionale, organizza entro il 30 aprile di ciascun anno, una Conferenza annuale quale momento pubblico di confronto e dibattito sulle attività perseguite. L’Organismo è rinnovato all’inizio di ogni legislatura e la sua partecipazione è a titolo gratuito. Presieduto dal Presidente del Consiglio regionale è composto dal Vice Presidente del Consiglio regionale, o suo delegato, nominato dal gruppo di minoranza; dal Presidente, o suo delegato, della Commissione consiliare competente per materia; da un componente della Giunta regionale competente per materia; da un rappresentante delegato da Anci regionale, da un rappresentante delegato da Unioncamere; da un rappresentante indicato dalle associazioni antimafia operanti sul territorio regionale; da un rappresentante indicato dalle associazioni antiusura e antiracket operanti sul territorio regionale; da un rappresentante regionale delle associazioni sindacali confederate; da un rappresentante della Conferenza Episcopale regionale. In relazione agli argomenti all’ordine del giorno della riunione, l’Osservatorio può essere integrato con la partecipazione di un rappresentante delle Istituzioni scolastiche individuato dall’Assessore regionale competente per materia e dal Presidente di Confprofessioni.
Pdl lotta a criminalità, soddisfazione di Cicala
Per il Presidente dell’Assemblea: “Oggi è un giorno importante per la nostra regione. Con il via libera a questi due importanti provvedimenti il Consiglio ha saputo dare un grande segnale ai lucani”
“Oggi è un giorno importante per la nostra Regione, con l’approvazione di questi due testi la Basilicata si è dotata di due strumenti fondamentali nella lotta alla criminalità e nell’educazione alla legalità, diventando di fatto una Regione virtuosa su temi tanto delicati”.
Così il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala a margine dell’approvazione delle due proposte di legge, da lui stesso illustrate, “Interventi per la valorizzazione e il riutilizzo di beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata” e “Istituzione dell’Osservatorio Regionale sulla Legalità e sulla Criminalità Organizzata e di Stampo Mafioso”.
“Oggi il Consiglio regionale – ha detto – ha saputo dare un grande segnale ai lucani: lo Stato si pone come un argine sicuro contro ogni fenomeno malavitoso, soprattutto in un momento storico nel quale il tessuto sociale ed economico è stato fiaccato da una pandemia che ne ha minato le basi alla radice. Consentitemi di ringraziare l’Ufficio di Presidenza che ha voluto fortemente l’approvazione di questi due testi, i Presidenti delle Commissioni e i Commissari che hanno lavorato condividendo l’impianto normativo e tutti voi consiglieri di maggioranza e opposizione che avete sottoscritto le due proposte. Si sono gettate le basi per lavorare di concerto con tutte le istituzioni. Con le forze dell’ordine, il mondo della scuola, i rappresentanti del terzo settore, sindacati e rappresentanti datoriali, il mondo dell’informazione e tutti i cittadini lucani. Soltanto attraverso un lavoro sinergico potremo, ciascuno per la sua parte – ha continuato – contribuire a quel cambio culturale necessario a sconfiggere qualsivoglia forma di attività mafiosa”.
“La prima proposta – ha spiegato Cicala – è un progetto nato in seno alla Conferenza dei Presidenti e delle Assemblee Legislative delle Provincie Autonome, attraverso il Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori regionali per il contrasto della criminalità e la promozione della legalità. Si collega alla volontà di intervenire in maniera coordinata in un ambito che riveste un ruolo di primo piano nella lotta alla criminalità organizzata e che ha raggiunto negli ultimi anni una dimensione economica e finanziaria tale da rendere necessario un complesso di interventi per il recupero, la valorizzazione ed il reinserimento nel circuito civile e sociale del patrimonio oggetto di sequestro e confisca. La proposta di legge è il frutto di una fattiva collaborazione tra l’ufficio legislativo della Conferenza delle Assemblee Legislative e delle Province Autonome, il tavolo tecnico del Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori regionali per il contrasto della criminalità e la promozione della legalità, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e l’ANCI”.
“Per quanto riguarda la seconda – ha aggiunto – in sede di Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori Regionali per il Contrasto della Criminalità e la Promozione della Legalità è stata valutata l’opportunità di lavorare ad uno schema comune di proposta di legge per l’introduzione di Osservatori regionali al fine di monitorare la presenza della criminalità organizzata in ciascun territorio e promuovere iniziative di contrasto preventivo alle illegalità. L’Osservatorio è organismo di supporto della Regione in materia di contrasto e di prevenzione dei fenomeni mafiosi e di criminalità organizzata, nonché di promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. Verifica, tra l’altro, l’attuazione a livello regionale della normativa statale e degli indirizzi del Parlamento con riferimento al fenomeno mafioso ed alle altre principali organizzazioni criminali; raccoglie, analizza e mette a disposizione documentazione libera da vincoli di riservatezza e/o segretezza relativa alla presenza della criminalità organizzata nel territorio regionale, fermo restando il rispetto delle norme vigenti in materia di trattamento dei dati”.
“E’ ormai maturata la convinzione, a livello sociale ed istituzionale – ha concluso – che le mafie non possano essere considerate soltanto un problema di ordine pubblico e di carattere criminale. Esse rappresentano, di più, un problema nazionale ed internazionale che coinvolge l’intero contesto sociale, dalla politica all’economia. Le infiltrazioni criminali, in settori chiave dell’economia degli Stati, la corruzione di ambienti politici e della pubblica amministrazione, costituiscono non solo un ostacolo allo sviluppo economico, ma anche un attentato alla libertà e alla dignità di ogni individuo, con una sospensione di fatto delle regole democratiche. Le mafie rappresentano un grave pericolo perché minano le basi della democrazia, del mercato e della convivenza civile. Parziale, perciò, sarebbe pensare di sconfiggerle solo sul versante repressivo. Di qui la necessità di un’azione congiunta di tutte le forze sane della società, attraverso significative iniziative di promozione sociale, di educazione e crescita culturale”.