Consigliere regionale Polese (Italia Viva) ha presentato mozione urgente in Consiglio contro chiusura della Tigarh di Tito: “Va fatto ogni sforzo a difesa della storica azienda e dei lavoratori lucani”. Di seguito la nota integrale.
“Il lavoro è dignità. Per questo oggi ho chiesto la sospensione del Consiglio regionale e promosso un incontro urgente tra i lavoratori della Titagarh di Tito e il presidente della Giunta regionale Vito Bardi che si è detto subito disponibile ad agire per favorire ogni sforzo possibileed evitare la chiusura dello storico stabilimento lucano a difesa dei posti di lavoro”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che a margine della manifestazione di protesta davanti al palazzo della Regione ha presentato una mozione urgente, sottoscritta da tutte le forze politiche, al Consiglio in cui si impegna il presidente e la Giunta a “mettere in atto ogni interlocuzione possibile, a livello nazionale, con i vertici aziendali per evitare la paventata chiusura e totale delocalizzazione delle attività produttive della Titagarh da Tito Scalo a Caserta che rappresenterebbe un depauperamento dell’intero settore industriale lucano”. Nella mozione di chiede inoltre di “avviare un tavolo di concertazione con Confindustria, con le aziende lucane ed con l’Apibas al fine di verificare un eventuale riallocazione delle maestranze e delle risorse lavorative interessate” qualora non potesse essere fatto altrimenti. E ancora si chiede con la mozione al presidente Bardi di “impostare nell’ambito degli strumenti di nuova programmazione regionale la realizzazione di un piano industriale e infrastrutturale sul sistema ferroviario”. La questione interessa circa 30 lavoratori che rischiano di essere trasferiti fuori regione, a seguito della prevista chiusura dell’unità produttiva di Tito e l’accorpamento definitivo delle produzioni aziendali presso l’altro stabilimento del gruppo di Caserta. “La Titagarhrappresenta un piccolo fiore all’occhiello nel panorama produttivo lucano e non avrebbe, sicuramente, in futuro problemi di commesse in vista degli imponenti investimenti previsti per il comparto ferroviario nel Pnnre negli altri atti di programmazione economico finanziaria previsti dal Governo nazionale. Da parte nostra ci metteremo tutto lo sforzo per evitare la delocalizzazione delle attività e la conseguente emigrazione di decine di famiglie lucane”, conclude il vicepresidente del consiglio regionale Polese.