Continua il presidio permanente in piazza Vittorio Veneto dei precari della scuola materana. Per ogni alunno in meno – ricordano i precari – ci sarà un posto di lavoro in meno. E per sottolineare la propria azione i precari lanciano l’allarme disoccupazione nella scuola. Nella Provincia di Matera per l’anno scolastico 2009-2010 saranno tagliati 341 posti di lavoro (-239 personale docente e – 102 personale ATA). Per questo i precari hanno deciso di promuovere un’assemblea pubblica in piazza nel pomeriggio di sabato 12 settembre a partire dalle ore 18. Le organizzazioni sindacali ed il personale precario della scuola, in presidio permanente dal 24 agosto 2009 invitano il personale della scuola, i genitori, gli studenti, le associazioni, i Sindaci e gli Amministratori a partecipare all’Iniziativa di Piazza che si articolerà in questo modo: ore 18 assemblea informativa e di approfondimento sugli sviluppi del piano di intervento della Regione Basilicata a favore della scuola lucana e ricadute occupazionali; ore 19,30 manifestazione festante in Piazza Mulino. Intanto i segretari regionali a Potenza hanno avuto un incontro con Fioroni, ex Ministro della Pubblica istruzione. Ci sarebbe stato anche l’incontro con il presidente della Regione De Filippo ma il presidente non si è presentato all’appuntamento. Chiediamo al segretario della Cgil Eustachio Nicoletti come è andato l’incontro con Fioroni: “ C’è stato l’incontro tra i precari di Matera e quelli di Potenza con i rappresentanti delle diverse associazioni sociali e professionali. Per quanto riguarda l’incontro con l’ex ministro della pubblica istruzione Nicoletti ha espresso una sua valutazione negativa circa la situazione relativa al precariato. I precari hanno condiviso le mie sensazioni e la FLC (Federazione lavoratori della conoscenza della Cgil) ha sottolineato la drammatica situazione che riguarda il territorio materana. Ho ripetuto che a fronte di una situazione di diciottomila di posti di docenti e ottomila ATA contratti di lavoro per il prossimo anno in meno, di questi 26 mila posti, 750 sono della Basilicata, una cifra sproporzionata rispetto ai tagli che saranno adottati nelle altre regioni. A Fioroni ho fatto presente che i disagi nella scuola materana sono cominciati già a partire dall’anno scolastico 2007-08 quando era Ministro della Pubblica Istruzione. Se la Basilicata sarà penalizzata maggiormente anche quest’anno vuol dire che si vuole mettere in ginocchio il sistema scolastico lucano. Questo significa che il diritto allo studio in Basilicata non è garantito rispetto alle regioni settentrionali. Per queste ragioni – prosegue Nicoletti – anche se non può sostituirsi al governo centrale, la Regione deve intervenire per tutelare il diritto allo studio affinché possa preservare all’interno della Basilicata quelle attività che sono state sempre garantite ma che per effetto dei tagli da alcuni anni vengono soppressi. In particolare sono a rischio: il tempo pieno, il tempo prolungato, le attività di strumento musicale, quella delle scuole carcerarie, i corsi di educazione per adulti e i posti di sostegno”. Nicoletti sottolinea altresì “il problema dei servizi nella scuola e della sicurezza e quindi la questione della vigilanza e dell’assistenza ai diversamente abili”.
Nella foto in alto la protesta dei precari del mondo della scuola e in basso un momento della protesta nella sede del Provveditorato di via Montescaglioso.