Venerdì 24 settembre 2021 nel chiostro della Prefettura di Matera è in programma l’incontro sul tema “La ceramica e lo spazio dell’architettura” con Antonio Conte, terzo appuntamento del ciclo di incontri “Il mito e la storia. Dialoghi intorno alla Città di Matera” a cura di Aldo Corcella
Dopo l’inaugurazione di mercoledì 8 settembre presso il cortile della Prefettura di Matera (Via XX Settembre, 2) della mostra, Storia di una città. Matera nelle maioliche di Giuseppe Mitarotonda, a cura di Edoardo Delle Donne, organizzata dal Circolo Culturale La Scaletta in collaborazione con la Prefettura di Matera e con il Dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata, continua il ciclo di incontri, Il mito e la storia. Dialoghi intorno alla Città di Matera, a cura del Prof. Aldo Corcella e la partecipazione dell’artista Giuseppe Mitarotonda, con il terzo appuntamento, domani 24 settembre. A seguire:
– 24 settembre, ore 18, La ceramica e lo spazio dell’architettura, Prof. Antonio Conte;
– 30 settembre, ore 18, La costruzione della Cattedrale di Matera, Prof. Antonello Pagliuca.
Come in un incontro tra due piani narrativi diversi per spazio e tempo, ma uniti dalla medesima idea di riconoscersi nella propria storia, durante il periodo espositivo, professori dell’Università della Basilicata, del Dipartimento delle culture europee e del Mediterraneo, si confronteranno sul passato (e dunque il suo lascito per il futuro) della città di Matera e le sue più interessanti vicende, partendo proprio da alcuni dei temi proposti nelle opere di Giuseppe Mitarotonda.
Come terza tappa del viaggio nel tempo e nella storia della città di Matera sarà l’opera “Il firmamento tra le case” al centro della discussione.
Per le serate l’ingresso è libero ma su prenotazione con esibizione di Green Pass, per il rispetto delle normative anti-Covid, all’email info@lascaletta.net o al num. 0835 336726.
L’incontro di domani, venerdì 24 settembre, dal titolo La ceramica e lo spazio dell’architettura, vede la presenza del Prof. Conte che spiega: ‹‹Credo di poter affermare, con un certo piacere, che una “segreta magia” attraversa l’esperienza del vedere, osservare ed immaginare ognuno di noi posto davanti a queste opere. Il suo modo di “affrescare” ha fissato in cristalli di trasparenze scene urbane, architetture, momenti anche drammatici della storia, dello spazio costruito e dei paesaggi della città e della natura. Ed è proprio in questa forma di conoscenza della realtà, che porterei il Maestro Giuseppe Mitarotonda ad un dialogo, ad una narrazione autobiografica, di come e con quali strumenti della ragione o dell’anima, penetra l’essenza delle cose, degli spazi a tre dimensioni, per ritrarli disegnando su due dimensioni, quello delle tavolozze ceramiche, trasformandole in maioliche, in affreschi come luoghi di inesauribile bellezza. Questo incontro avrà il compito di rendere più riconoscibili queste corrispondenze, di convincerci che oltre il “dono” ci siano elementi per dispiegare e svelare la sua “maestria”, la sua “magia” e la sua grande esperienza di artigiano, di artista, di creatore di forme e di spazi, in questa millenaria città patrimonio››.
Ogni pannello della mostra del ceramista materano Giuseppe Mitarotonda, composto da formelle (circa 20) di vario numero e dimensione, in ceramica maiolicata, evoca ritmi, luci, colori, stagioni antiche e un passato che reca nel fondo la verità più umana ed intima della storia di Matera. Il filo conduttore è il tema del ricordo dell’antico, tramite l’arte, affinchè diventi storia; la pittura è liquida, limpida, svelta, e per tale ragione, forma e spazio diventano puro colore, quel colore che è un mezzo capace di esercitare un influsso diretto sull’anima.
Si ricorda che la mostra sarà visitabile fino al 10 ottobre 2021 con i seguenti orari: lun/sab 10/13 – 17/20, dom 10/12.30 – 17/19.30 (ingresso libero con esibizione di Green Pass).
Giuseppe Mitarotonda. Nasce a Matera il 7 aprile 1939. Dopo una breve esperienza nel campo del design industriale frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. Rientrato a Matera, apre un suo laboratorio nel quale sperimenta varie tecniche operative privilegiando il percorso della ceramica come naturale necessità di una particolare espressione artistica. Negli anni Mitarotonda, giunge ad una concezione dell’arte quale unione di due elementi sostanziali: lo sguardo, come motore primo, come visione scatenante e l’immaginazione, elemento intimamente formale. Alla formazione di tale pensiero contribuiscono gli incontri e le collaborazioni con grandi artisti, che giunti a Matera, frequentano come naturale luogo di incontro il suo laboratorio, da Pietro Consagra a Francesco Alvarez, da Mino Maccari a Dadamaino (Edoarda Emilia Maino), fino a Kengiro Azuma e H. B. Assadour. Ma più intensa tra tutte sarà la collaborazione ed il rapporto di vera amicizia, con il pittore José Ortega, durante il soggiorno dell’artista spagnolo nella città dei Sassi. Così nasce in Mitarotonda, un senso più profondo per il colore inteso come principio visivo, trasceso nel concetto che il cielo è metafora dell’azzurro e non viceversa.