“L’emergenza sanitaria determinata dal virus Covid-Sars 19 ha comportato la necessità di dover riorganizzare il servizio di refezione già dall’anno scolastico 2020/2021. Tale riorganizzazione – spiegano in una nota congiunta il sindaco Mario Guarente e l’assessore alla Pubblica Istruzione Alessandra Sagarese – si è tradotta, tra l’altro, nella impossibilità di utilizzare i refettori scolastici come luoghi ove erogare il servizio, nella necessità di sanificare quotidianamente, prima e dopo ogni pasto, le aule nelle quali gli stessi pasti venivano erogati e consumati e nella necessità di dover utilizzare vassoi singoli per ciascun utente. Il tutto ha determinato un aggravio del costo del pasto che già dall’anno scolastico precedente è salito da 4.71 euro a 6 euro.
Il Comune di Potenza, al fine di non gravare nessuna famiglia del maggior costo del pasto dovuto all’emergenza sanitaria in corso, si è accollato la differenza di costo su ogni pasto. Riteniamo, pertanto, non corretto l’atteggiamento della parte di opposizione che rileva ancora oggi che l’aumento del costo sia assolutamente sproporzionato, in quanto i consiglieri comunali erano perfettamente a conoscenza del fatto che il costo del pasto fosse di 6.00 già dall’anno scolastico precedente”. L’assessore Sagarese spiega infatti che lei stessa ha avuto modo di informarli partecipando a più commissioni consiliari nel corso delle quali si affrontò il tema: “Sono andata a relazionare più volte nella commissione consiliare competente” precisa la Sagarese. “Vorremmo rassicurare i cittadini che l’Amministrazione comunale sta già lavorando, non solo alla rimodulazione delle fasce ISEE (approvate dalla precedente Amministrazione, di cui larga parte dell’opposizione odierna faceva parte) affinché non vengano attribuiti gli stessi costi per il pasto a chi ha un ISEE di 12.000 euro e a chi ha un ISEE di 50.000 euro e oltre. Inoltre l’Amministrazione sta lavorando a misure che siano di sostegno o comunque compensative, affinché la differenza tra il vecchio costo e il nuovo costo del pasto non abbia a ricadere sulle fasce più deboli. Un ultimo appunto su come sia stucchevole che alcuni ritengano, per esclusivi politici, di stigmatizzare un procedimento amministrativo del quale le Commissioni competenti, in cui tutti i consiglieri sono ampiamente rappresentati, erano a completa conoscenza, e non si adoperino per superare le criticità, ma attacchino l’operato di una Amministrazione che dovrebbe lavorare tutta unita per il bene dei cittadini”.
Il capogruppo della ‘Lista civica Guarente Sindaco’, Rosa Lamonea, in merito all’aumento dell’importo della mensa scolastica, “nel chiarire che lo stesso è stato determinato dalla necessità di adeguare detto servizio alle misure di prevenzione anti-covid, ritiene che le variazioni tariffarie non debbano gravare sui cittadini, ma siano a carico dell’Amministrazione comunale, così come già verificatosi nel 2020. Inoltre – sostiene Lamonea – è utile riformulare le fasce ISEE, determinate dall’Amministrazione in carica nel 2014, in maniera non proporzionale ai redditi. Appare necessario, invece, adeguare le citate fasce ISEE, utilizzando un criterio di proporzionalità dei redditi medesimi”. La consigliera Lamonea, ritiene altresì che, “prima di prendere decisioni a riguardo, sia indispensabile un serio confronto politico, così da evitare che si creino contrasti nella maggioranza”.