Anpi Basilicata rende omaggio al tenente Orazio Petruccelli. Di seguito la nota integrale inviata da Michele Petraroia,
Coordinatore ANPI Basilicata.
L’esempio del Tenente Orazio Petruccelli, che con coraggio non si piegò ai nazisti e in Grecia tornò a issare la bandiera italiana ammainando quella nazista, ci indica il coraggio di questo giovane Ufficiale dei Carabinieri di Potenza che per quel gesto di libertà venne fucilato ad appena 29 anni. E’ nostro dovere custodire la Memoria dei caduti, civili e militari, lucani e italiani, che non esitarono a opporsi alla barbarie dei nazifascisti. Spetta a tutti noi, Associazioni, Istituzioni, Forze Armate e Scuole, trasmettere alle nuove generazioni gli innumerevoli episodi che contribuirono a scrivere la pagina della Resistenza e della lotta di liberazione nazionale. Furono centinaia di migliaia i soldati italiani, e tra loro tanti giovani della Basilicata, a rifiutarsi di combattere accanto ai nazisti e ai fascisti dopo l’8 settembre. Pagarono quel diniego con la deportazione nei campi di concentramento e in tanti perirono tra stenti, privazioni, maltrattamenti, malattie e esecuzioni sommarie La storia degli Internati Militari Italiani merita di essere studiata con maggiore attenzione così come è importante evidenziare che insieme alla Medaglia d’Oro Orazio Petruccelli e al più conosciuto Salvo D’Acquisto furono migliaia i Carabinieri che si opposero alle SS di Kapller e ai fascisti della Repubblica di Salò. Su questi temi ci si è soffermati il 21 settembre scorso a Roma in un incontro tra l’ANPI Basilicata ed il Gen. Carlo Cerrina Comandante della Legione che segue tutte le Scuole Allievi Carabinieri d’Italia e che per Regio Decreto del 1874 ha in custodia la Bandiera di Guerra dell’Arma. Basta ricordare il solo episodio del 7 ottobre del 1943 quando i nazisti presero prigionieri 2 mila Carabinieri a Roma e li deportarono in vagoni blindati nei campi di concentramento nazisti perché temevano una loro reazione armata contro il brutale rastrellamento degli ebrei che portarono a compimento nei giorni successivi. In Viale Giulio Cesare davanti ad uno degli ingressi del Comando Legione sono state collocate più pietre d’inciampo per non dimenticare coloro che non fecero mai più ritorno a casa dopo la guerra.
L’antifascismo come ammoniva Francesco Saverio Nitti deve essere un’ideale di libertà capace di includere nel campo della democrazia ogni sensibilità, pluralismo, appartenenza o attività. Solo così fu possibile liberare l’Italia, riscattarne la dignità al cospetto degli Alleati e scrivere negli anni successivi la Carta Costituzionale, che ancora oggi ad oltre 70 anni di distanza resta una delle più belle ed avanzate del Mondo. Se si è in grado di far vivere l’antifascismo così come ci ha indicato Nitti sarà più semplice in futuro difendere quella Costituzione, la Libertà e la Democrazia.
Nella foto Michele Petraroia con il Generale dei Carabinieri Carlo Cerrina, Comandante di tutte le Scuole Allievi Carabinieri d’Italia e con la Bandiera di Guerra dell’Arma dei Carabinieri affidata dal Re Umberto I con Regio Decreto del 1874