Tinchi – Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria di Matera dott. Rocco Maglietta ha incontrato una delegazione di cittadini e di membri del Comitato per la Difesa dell’Ospedale “Angelina Lo Dico” di Tinchi, dopo una accurata e approfondita visita ai reparti e alle strutture ospedaliere per rendersi conto di persona delle priorità, dei bisogni e della situazione generale in cui versa la struttura. Era accompagnato dal direttore amministrativo dott. Pietro Quinto, dal sindaco di Pisticci Vito Di Trani, salutato con orgoglio dai presenti come un sindaco che è finalmente schierato dalla loro parte, e dal vicesindaco dott. Domenico Albano. Al centro dell’incontro, chiaro, leale ed estremamente costruttivo, all’insegna della disponibilità reciproca a condividere un percorso di valorizzazione della sanità, le tematiche che riguardano la riorganizzazione della rete ospedaliera con specifico riferimento per Tinchi, un ospedale che per oltre mezzo secolo ha costituito un importante punto di riferimento nel Metapontino e che ha espresso professionalità sanitarie dovunque apprezzate. Il direttore generale ha confermato quanto già comunicato nel recente incontro che si è svolto presso la sede centrale dell’azienda sanitaria di Matera, presenti i direttori amministrativo Pietro Quinto, e sanitario Andrea Sacco, e le delegazioni del Comune di Pisticci, guidata dal sindaco Di Trani, e del Comitato di Difesa dell’Ospedale di Tinchi, rappresentato da Domenico Giannace già sindaco e consigliere regionale: ogni decisione sarà adottata nel rispetto di norme e direttive regionali in materia, coniugando i diritti di utenti e cittadini con il controllo della spesa e in tale ottica saranno promossi quei modelli dinamici di organizzazione sanitaria, al fine di poter assicurare livelli di prestazioni in grado di rispondere in modo efficace alla domanda di salute. Dopo la visita ai reparti, Maglietta si è aperto ai cittadini dichiarando che, oltre alle positività, ha rilevato anche qualche incongruenza e alcune situazioni e condizioni che possono rappresentare una sconfitta per la sanità, dal momento che, oggi, ad esempio, non si possono ospitare in una stanza due o tre persone come accadeva quaranta anni fa. Nè si può immaginare una realtà del genere in tempi in cui tutto è cambiato anche in termini di sicurezza. Un ospedale di questo genere non si può proporre. Se così fosse ci prenderemmo tutti in giro. “Sulla riabilitazione -ha aggiunto Maglietta- bisogna lavorare ma occorre prevedere anche una serie di servizi. Vanno comunque evitate le battaglie contro le persone. Qualcosa cambierà certamente, qualcuno volterà le spalle dall’altra parte ma io sarò sempre al vostro fianco”. Riferendosi poi ai problemi del terzo piano dell’ospedale, vuoto per qualche formalità di ordine burocratico relativa alla sicurezza, occorre intervenire al più presto. Poi l’invito del direttore generale a comportarsi tutti in maniera onesta. “Io dirò le cose che si possono fare, le altre che non si possono realizzare non le farò. Occorre prendere atto che il mondo sta cambiando e porci in linea con le altre regioni anche a livello di tecnica e di organizzazione.” Circa il problema di una dislocazione periferica della radioterapia, sollevata dal prof. Pietro Tamburrano del Comitato Difesa, il direttore ha risposto che il complesso servizio è costituito da macchine sofisticate e da equipe sanitarie che operano in centri qualificati ma che tuttavia anche in tale ottica qualcosa si pensa di fare in futuro. Altra importante tematica affrontata è quella relativa al ritorno a Pisticci Centro del Distretto Sanitario temporaneamente ospitato presso l’ospedale di Tinchi, e che per oltre mezzo secolo, quando era identificato come Inam, ha svolto un servizio molto prezioso per la popolazione. Oggi la cittadina di Pisticci è priva di una struttura sanitaria e per questo tra le priorità individuate dall’amministrazione comunale è previsto anche il suo recupero nel centro abitato.
Giuseppe Coniglio