Consigliere regionale Roberto Cifarelli: Basta. E’ ora che si ritorni alla Politica! Di seguito la nota integrale.
Abbiamo ascoltato tutti le parole del Presidente Bardi che, seppur apprezzabili, sono tardive e possono avere un senso solo se seguite dai fatti.
Citando Pertini e Borsellino ha detto che “Chi sta nelle Istituzioni deve essere d’esempio. E’ un principio e un valore che deve valere per tutti coloro che rivestono ruoli pubblici nella nostra Basilicata. E’ una questione di etica e anche di estetica pubblica”.
Sono parole condivisibili, ed è per questo che pretendiamo coerenza e consequenzialità.
Quale etica e quale estetica pubblica rappresentano, ad esempio, i comportamenti di un (ex?) assessore che dopo aver annunciato a mezzo stampa le sue (seconde) dimissioni, peraltro definite irrevocabili, si presenta ad incontri istituzionali probabilmente mettendo in difficoltà ed imbarazzo tutti?
Non si tratta di una mera questione di forma. Non si tratta soltanto della conferma dell’uso personale delle istituzioni.
Ci chiediamo quale valore possono avere questi comportamenti senza prima una dichiarazione di ripensamento e con quale autorevolezza presenziare ad incontri dove si discute della vita lavorativa di persone e famiglie.
Come affermato dal Presidente Bardi, per le persone che rappresentano le istituzioni, i gesti, oltre che le parole, devono essere da esempio.
Le vicende che negli ultimi giorni hanno visto protagonisti autorevoli esponenti della maggioranza regionale descrivono perfettamente la confusione politica e programmatica che tormenta la maggioranza destro-leghista lucana. Lo diciamo da tempo: il tanto sbandierato “cambiamento” c’è stato, si, ma in peggio. E la conseguenza è descritta plasticamente dalla situazione economica e sociale della Basilicata così come rappresentata dai sistematici rapporti di autorevoli istituzioni quali Svimez e Banca d’Italia o dei centri studi delle organizzazioni sindacali e datoriali.
A questo punto della piccola storia lucana non si tratta più di fisiologiche querelle tra alleati di governo, ma come denunciato più volte ci troviamo di fronte ad un vero e proprio assalto alla diligenza del potere dove ognuno cerca di trovare il proprio “posto al sole” pensando al prossimo futuro dentro e fuori dal Palazzo.
Sin dall’inizio della legislatura abbiamo assistito ad un brutale spoil system che ha interessato tutti i posti disponibili di sottogoverno, privilegiando l’appartenenza al merito. Per raggiungere i beceri obiettivi non si è avuto scrupolo nel modificare leggi per eliminare qualcuno (vedi Arlab e Arpab); oppure si pensi alle nomine in seno all’Ater, alla SEL, ai Consorzi industriali, e per ultimo alla Fondazione Ambiente Ricerca Basilicata dove sono state posizionate figure apicali chiaramente militanti ( e candidati non eletti) nei partiti di maggioranza.
Ci aspettiamo, dal Presidente Bardi, che ci dica cosa intende fare riguardo agli ultimi casi in ordine di tempo relativi ai consiglieri Vizziello e Zullino, che nella loro particolarità hanno rappresentato un unicum nella recente cronaca lucana.
Dinanzi a questo scempio di democrazia i lucani si domandano dov’era colui che oggi, esattamente a metà mandato, esterna tutto il suo disappunto e richiama tutti a comportamenti corretti??
O era assente (ingiustificato) oppure ha avallato con noncuranza e cinismo tutte le richieste dei suoi “compagni di viaggio” dando la stura a comportamenti che oggi, con colpevole ritardo, dice di condannare.
Troppo comodo scomodare Pertini e Borsellino quando per due anni e mezzo ha girato la testa dall’altra parte.
Esattamente come è in ritardo nell’affrontare la profonda crisi politica già evidente da prima che si verificasse la transumanza di Consiglieri tra gruppi della stessa maggioranza.
In Consiglio ha annunciato che nei prossimi giorni, dopo aver incontrato i protagonisti della vita pubblica (sic), darà dei segnali .
Segnali ???
I Lucani, soprattutto in un momento della storia così difficile, hanno diritto ad un governo forte e stabile che sappia dare risposte alle tante criticità che riguardano il lavoro, la tutela della salute e dell’ambiente e di certo non si appassionano ai desiderata di qualche “protagonista della vita pubblica”.
Le chiediamo coerenza e fermezza. Se non ne è capace se ne vada.