Le segreterie territoriali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil esprimono forte preoccupazione per la crisi occupazionale che sta interessando la società Italfluid all’interno dell’indotto Eni in Val D’Agri.
Se non si troverà una soluzione condivisa gli impatti sociali della vicenda saranno catastrofici. “Molto presto si potrebbe determinare la perdita di circa 40 posti di lavoro tutti lucani”, affermano i segretari generali delle federazioni di categoria Francesco Iannielli, Francesco Carella e Giuseppe Martino. Per questo è stata proclamata una giornata di sciopero per il prossimo 4 ottobre.
Cgil, Cisl e Uil Basilicata hanno inoltrato, nei giorni scorsi, una richiesta di incontro urgente alla Regione Basilicata, all’Eni e alla stessa Italfluid, ma fino a questo momento si registra solo un “silenzio assordante”. “Ci aspettiamo che ognuno si assuma le proprie responsabilità – continuano i segretari – Occorre che Eni dimostri l’affermazione di quei principi e di quei valori di eticità e rispetto del territorio contenuti nel proprio codice etico, senza ispirarsi alle sole logiche di economicità e risparmio, anche in considerazione del tipo di attività impattanti per la comunità che la multinazionale svolge in Basilicata. Occorre che la politica lucana conceda la dovuta attenzione e si adoperi fattivamente, e in tempi brevi, al fine di favorire la giusta soluzione al problema.
In assenza di risposte – concludono i sindacati – inaspriremo la nostra lotta. Saremo al fianco dei lavoratori per la difesa del loro diritto al lavoro”.