“Non sono stati ancora pagati gli stipendi ai circa 200 lavorati dell’Acta. Sia gli operatori ecologici che i dipendenti utilizzati per i servizi di pulizia e quelli impegnati sul controllo del pagamento ticket, per la sosta in città, avanzano l’ultimo mese di retribuzione così come i lavoratori dell’indotto visto che le aziende esterne, a cui sono affidati servizi nell’ambito dell’organizzazione di raccolta e conferimento rifiuti, non sono state pagate e, a loro volta, non riescono a garantire la retribuzione ai loro dipendenti. L’assenza di una programmazione lungimirante crea, di nuovo, problemi che si ripercuoteranno anche sui cittadini. È probabile che presto in città si debba tornare a vedere i cassonetti stracolmi”.
È la denuncia dei segretari di Fp Cgil Michele Sannazzaro, Fit Cisl Francesco Capasso e Uiltrasporti Gerardo Ligrani che sottolineano la grave situazione finanziaria dell’ Acta Spa.
“Crediamo -continuano i segretari- sia necessario istituire un tavolo con Comune ed Acta per affrontare definitivamente tutte le criticità rimaste irrisolte. Pertanto dalla settimana prossima metteremo in campo ogni azione possibile a tutela dei dipendenti dell’azienda e, se sarà necessario, proclameremo lo stato di agitazione di tutti i lavoratori. La questione ha radici profonde e va affrontata una volta per tutte. La Taric, la tassa che dovrebbe portare liquidità all’Acta, non è stata pagata e i soldi che il Comune di Potenza ha assegnato alla società non sono bastati per tutti i costi derivanti dal funzionamento del sistema di raccolta e smaltimento rifiuti. ”
Per Sannazzaro, Capasso e Ligrani “va bene che l’Acta abbia più servizi ma il Comune dovrebbe retribuirla in maniera adeguata. L’azienda, infatti, aveva già chiesto di rinegoziare i servizi di pulizia e quelli relativi al servizio degli addetti alla sosta auto. Per questo chiediamo di essere ascoltati anche dalla Commissione consiliare competente in materia. Il Comune di Potenza deve prendere atto delle difficoltà di gestione ed organizzazione dell’azienda al fine di intervenire con soluzioni definitive.
I sindacati di categoria, inoltre, ricordano di aver più volte invitato l’amministratore dell’Acta ad un confronto ma, ad oggi, non è arrivata nessuna convocazione.
“L’impegno dell’amministratore dell’Acta -aggiungono- era di convocare un tavolo subito dopo l’estate ma, al momento, non abbiamo ricevuto alcun invito. Un lavoratore impiegato come capo squadra, intanto, è stato chiamato a prestare servizio tramite agenzia interinale, per tre mesi, senza alcuna comunicazione ai sindacati. Un fatto, solo l’ultimo in ordine di tempo, inaccettabile.
Secondo le sigle sindacali “l’azienda è in default e continua a navigare a vista. Dall’ultima volta che siamo stati ascoltati nella Commissione consiliare competente la situazione è solo peggiorata. Non sappiamo fino a quando le aziende esterne potranno continuare a garantire i loro servizi ed il rischio è di vedere accumularsi, ancora una volta, i rifiuti in città. La percentuale di raccolta differenziata è scesa e a due anni dall’insediamento del governo cittadino -concludono- non sappiamo ancora se e quando saranno risolti i vecchi problemi legati alla carenza di impiantistica di cui il Comune di Potenza ha, più volte, annunciato di volersi dotare”.