I Consiglieri comunali del Centrodestra Nicola Casino, Adriana Violetto, Augusto Toto, Mario Morelli, Francesco Lisurici, Rocco Sassone e Angelo Lapolla, quest’ultimo assente per motivi di lavoro, hanno promosso questa mattina una conferenza stampa per illustrare i dettagli della mozione firmata e deposita al Comune di Matera relativa alla missione istituzionale del sindaco Domenico Bennardi a Vicchio.
Nel corso della conferenza stampa sono state illustrate le anomalie relative alla documentazione di rimborso spese del Sindaco, acquisita dal primo firmatario della mozione, il consigliere Casino a seguito di formale accesso gli atti, ex art. 95 del Regolamento Comunale.
La conferenza stampa è stata aperta dal consigliere comunale Rocco Sassone, che ha evidenziato le motivazioni della mozione condivisa co gli altri consiglieri comunali di Centrodestra.
A seguire l’intervento del Consigliere comunale Casino, di cui riportiamo di seguito anche il video integrale della conferenza stampa: “E’ davvero imbarazzante l’ultimo episodio che vede protagonista il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi alle prese con il rimborso per la trasferta istituzionale a Vicchio in Toscana, dal 2 al 5 settembre scorsi. Per questo viaggio di rappresentanza Bennardi prima di partire aveva prenotato un rimborso spese di 900 euro. Al ritorno aveva richiesto un rimborso per spese documentate di 1471,74 euro, quindi quasi 500 euro in più di quanto preventivato. Sulla scorta di questa richiesta, il consigliere Casino lo scorso 16 settembre aveva depositato in Comune una istanza di accesso agli atti per verificare la congruità delle spese sostenute. “Spendere quasi 1500 euro per 3 giorni di vitto e alloggio in un paesino della Toscana mi era sembrato eccessivo -afferma Casino- considerando che il sindaco dovrebbe agire con la diligenza del buon padre di famiglia e dunque cercare di essere oculato nelle spese perchè si tratta di soldi dei materani. Quattro giorni dopo la mia richiesta di accesso agli atti scopro che, con una Determina comunale emessa oggi (n. 2058), il sindaco Bennardi si è affrettato a restituire 894 euro dei 1471 euro richiesti come rimborso spese documentate”. Dunque solo dopo l’accesso agli atti da parte di Casino, il sindaco Bennardi si è accorto di aver “erroneamente” caricato sul bilancio del Comune ben 894 euro, come si legge nella determina, di cui 129 per il vitto e ben 765 euro per il pernottamento. “Dunque -continua Casino- per tre pernottamenti il Sindaco ha speso la media di 255 euro a notte. Sarà stato un hotel a 5 stelle super lusso quello scelto dal Sindaco Bennardi in Toscana se una camera singola costa ben 250 euro a notte. Ed è questo che abbiamo il dovere di accertare – attraverso l’accesso agli atti – quando determinate spese vengono fatte pesare sul bilancio dell’Ente; in altri termini, i cittadini hanno il diritto di sapere come vengono spesi i soldi dei materani in queste trasferte “istituzionali”. Il resto è cronaca di queste ore, poiché il sindaco, a seguito dell’accesso formale agli atti ha pensato di optare per un “ravvedimento operoso” restituendo una parte del rimborso, quella forse più imbarazzante -il pernottamento- per via del costo spropositato, giustificandosi che si è trattato di un errore. Ovviamente non basta giustificarsi dietro un errore, anzi accerterò anche a cosa si riferiscono 540 euro di spese per l’uso dell’autovettura. Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se non avessi fatto l’accesso agli atti? Le somme “erroneamente” messe al rimborso sarebbero state restituite? Lascio ai cittadini la risposta”.
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Di seguito il testo della mozione che sarà discussa nel Consiglio Comunale convocato nel pomeriggio nella sala Pasolini
Al Sindaco della Città di Matera
dott.Domenico Bennardi
Al Presidente del Consiglio Comunale
Antonio Materdomini
Al Segretario Generale
dott.ssa Mariangela Ettorre
Agli Assessori
Ai Sig.ri Consiglieri Comunali
MOZIONE EX ART. 68 reg. del c.c.
OGGETTO: con tale mozione si vuole censurare politicamente la condotta posta in essere dal Sindaco, che indebitamente ha incamerato soldi pubblici, imputandoli originariamente a spese di soggiorno in una SUITE PRESTIGE in un albergo a Vicchio (FI), in cui, in verità, hanno pernottato anche altre due persone – circostanza questa che emerge documentalmente dagli stessi giustificativi di spesa offerti a corredo della avanzata richiesta di rimborso sindacale (inerenti la tassa di soggiorno applicata dalla struttura alberghiera con riferimento a due adulti e ad un soggetto verosimilmente minore, risultato esente).
PREMESSO CHE
La disciplina dettata dal regolamento delle spese di rappresentanza del Comune di Matera è volta ad assicurare, in relazione a tali spese, la massima trasparenza e conoscibilità, nel rispetto dei principi di proporzionalità adeguatezza ed economicità, in coerenza con il prestigio del Comune di Matera e con la necessità di promuovere, nei confronti della cittadinanza, i valori connessi alle Istituzioni e all’ordine democratico.
A termini di legge (e di regolamento comunale) il Sindaco avrebbe dovuto chiedere un rimborso adeguato ai parametri della congruità e della sobrietà e non certo appropriarsi del maggiore importo derivante dall’utilizzo distorto delle spese di rappresentanza e per finalità certamente non ammissibili a rimborso.
Al netto dei seguiti giudiziari che la vicenda potrebbe avere, quello che mortifica è lo sconfortante contrasto tra la documentata condotta appropriativa ed i valori di trasparenza e legalità che dovrebbero, invece, sempre e comunque connotare l’azione amministrativa, tanto cari (oltre che a tutte le forze politiche, di qualsiasi schieramento) al Movimento di cui il Sindaco è espressione.
Premesso, altresì, che:
Il Sindaco ha inteso (tardivamente) restituire la somma – si badi bene, indebitamente già incamerata, tant’è che successivamente è stata oggetto di restituzione – solo in data 21.9.2021, solo dopo cioè che il Capogruppo di FORZA ITALIA in Consiglio Comunale, Nicola CASINO, aveva protocollato, in data 16.9.2021, una istanza di accesso agli atti al dichiarato scopo di “verificare la correttezza formale e sostanziale della operata rendicontazione e, quindi, l’effettiva imputabilità di tutte le spese sostenute e comunque denominate all’espletamento del mandato sindacale”, dandone immediata diffusione, in pari data, sui media e sui social.
Quello che stupisce e rammarica è un altro dato: l’avere il Sindaco imputato la formalizzata (maggiore) richiesta di rimborso ad un “errore” non meglio specificato.
In verità, non vi era stato alcun errore (formale) in sede di rendicontazione, visto che la somma di cui era stata chiesta la restituzione a titolo di “spese di pernottamento” coincideva esattamente con quella esposta nella allegata ricevuta di pagamento emessa dalla struttura alberghiera, in cui il Sindaco aveva alloggiato unitamente ad un altro adulto e ad un soggetto verosimilmente minore, in una SUITE PRESTIGE, dal costo di 250 euro a pernotto al netto delle spese derivanti dalle tasse di soggiorno (documentate dalla distinta emessa dalla struttura alberghiera).
Se ci fosse stato un errore, infatti, il Sindaco avrebbe potuto (e dovuto) rilevarlo all’atto della rendicontazione: il primo cittadino, invece, non solo ha richiesto il rimborso per l’intera (maggiore) somma – pur nella consapevolezza che non gli spettasse, in quanto non rientrano, da regolamento, le spese per familiari / parenti / affini / amici tra quelle rimborsabili – ma, addirittura, ha richiesto una integrazione (di € 571,74) della somma originariamente stanziata (€ 900), ricevendo, così, somme non dovute per il tramite di una richiesta risultata poi “inesatta”, nella parte in cui implicitamente si attesta la corrispondenza di tutte le spese rendicontate a finalità istituzionali, altrimenti non rimborsabili.
A questo punto è doveroso porsi una serie di domande:
Se il Sindaco ha inteso tenere un comportamento del genere, quantomeno “distratto”, che gli ha consentito, “per errore”, di incamerare meno di mille euro sino a quando non è stata depositata l’istanza di accesso dal Consigliere CASINO, al dichiarato scopo di effettuare le verifiche contabili del caso, senza volerci sostituire ad altri organi, lecitamente dobbiamo porci una domanda : possiamo ancora serenamente concedergli la nostra fiducia?
Tra le varie accezioni che date alla frase “il vecchio modo di fare politica”, vi è anche il tema rimborsi viaggio? O, mentre, ritenete che tali valutazioni valgano per tutti al di fuori di voi che ne siete esenti di diritto?
Cosa intendono fare, a questo punto, non solo i Consiglieri del Movimento 5 stelle ma anche gli altri Consiglieri di maggioranza? Perché delle due l’una: o sfiduciano il Sindaco, dimostrando così di prendere le distanze (sia da un punto di vista politico che etico) da comportamenti similari, o, invece, decidono di rimanere in maggioranza, avallando quanto accaduto, finendo, tuttavia, per mandare alla collettività questo messaggio: è lecito appropriarsi “per un dichiarato e documentato errore” di soldi pubblici e non subìre alcuna conseguenza politica!
Cosa intendono fare gli altri Consiglieri di minoranza? Stigmatizzare o ratificare (sia politicamente che eticamente) quanto accaduto, finendo, anch’essi, per mandare alla collettività lo stesso, inaccettabile messaggio?
Gli elettori, i cittadini di MATERA hanno diritto di sapere, come pure hanno diritto di sapere sia il Capo politico del Movimento 5 stelle (che della legalità e trasparenza, giustamente, ha fatto un punto di forza del suo mandato, come, d’altra parte, tutti gli altri leader politici) che il Comitato di Garanzia del Movimento, ai quali il presente atto verrà trasmesso, corredato da tutti i documenti consegnati dagli Uffici comunali all’atto dell’accesso, al fine di consentire loro di adottare, nella assoluta trasparenza e serenità di giudizio, i provvedimenti disciplinari che riterranno opportuno. Tanto in considerazione del fatto che, in diverse altre occasioni, l’Autorità Giudiziaria si è già espressa condannando alcuni amministratori (anche illustri) per peculato “per soggiorni in albergo … anche assieme ai familiari”.
Alla luce di quanto fin’ora evidenziato, i proponenti consiglieri biasimano e prendono le distanze da condotte simili a quella di cui il Sindaco si è reso protagonista, in quanto in contrasto, oltre che con i regolamenti interni del nostro Comune, con gli stessi principi costituzionali – tra gli altri, artt. 54 e 97 Cost. – ispirati tutti al buon andamento della Pubblica amministrazione e alla trasparenza degli interessi finanziari
In virtù di tutto quanto esposto, i Consiglieri sottoscrittori chiedono al Consiglio Comunale di esprimere, ai sensi dell’art. 68, comma 1, del Regolamento Consiglio Comunale, attraverso un voto favorevole, la unanime disapprovazione avverso condotte future che si pongono in contrasto, non soltanto con i regolamenti interni volti a disciplinare le spese di rappresentanza, ma con gli stessi principi costituzionali ispirati al buon andamento e alla trasparenza degli interessi finanziari della Pubblica Amministrazione, impegnando, altresì, gli organi cui è affidata la rappresentanza dell’ente a conformare le loro azioni amministrative ai principi di proporzionalità, adeguatezza ed economicità e a tutti quei valori che sostanziano l’etica pubblica.
N.B. Con l’esplicita richiesta di inserire tale mozione nel prossimo Consiglio Comunale di Settembre, da regolamento destinato alla discussione delle interrogazioni e delle mozioni, in conformità con il Sindacato ispettivo garantito e tutelato dal combinato disposto degli artt. 66-70 del Regolamento del Consiglio Comunale.
I Consiglieri Comunali di Centrodestra Nicola Casino, Adriana Violetto, Augusto Toto, Mario Morelli, Francesco Lisurici, Rocco Sassone e Angelo Lapolla
La foto della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)
Ma vi rendete conto che l’amministratore può anche sbagliare o non conoscere per intero le norme che comportano un certo rimborso? Diverso è il caso di chi ha dichiarato il falso. Tradotto in parole povere il falso significa che ho fatto un pernottamento e ne presento 2 a rimborso o cose del genere. Questo caso riveste natura penale. Per la liquidazione della spesa c’è l’apposito ufficio preposto che deve effettuare i controlli sulla bontà del rimborso richiesto. Credo che i rimborsi vadano fino ad un massimo di un certo costo, per esempio un pernottamento non può superare, faccio un esempio,i 300€ oltre questa cifra la spesa resta a carico del missionario. Credo che ci sia una norma del genere in quelle che regolano il trattamento di missione predisposto dal Comune altrimenti bisognerà prevedere la normativa specifica altrimenti il missionario può anche decidere di andare in una camera d’albergo che costa 5 mila € a notte. Fatto tutto questo poi la responsabilità è del dirigente che deve effettuare i dovuti controlli se sbaglia, in sede di riconoscimento degli incentivi bisognerà tenere conto del suo operato; per fare questo c’è l’O.I.V.- organismo indipendente di valutazione. Diciamo che avete fatto la figura dei peracottari!