Il musicista lucano Luciano Nardozza, originario di Corleto Perticara, annuncia la pubblicazione dal 6 ottobre tutte le piattaforme digitali del suo terzo album con una title track che introduce a un viaggio. Un’immersione nella psiche individuale e collettiva, tra dinamiche che spesso ignoriamo.
Il cantautorato pop-rock incontra gli influssi della musica elettronica, del rap e del prog; sonorità insieme epiche e moderne accompagnano temi inediti per la musica italiana: dinamiche di psicologia individuale e collettiva, tecniche di “ingegneria sociale” e neuromarketing (studiate e documentate scientificamente sin dagli anni ‘50) che circondano l’individuo senza che questi, il più delle volte, se ne accorga.
ÈCiò che non devi sapere, terzo album del musicista Luciano Nardozza, in uscita oggi 6 ottobre sulle principali piattaforme digitali dopo la title trackche ne ha introdotto – come un prologo – i contenuti, accompagnata dal videoclip diretto da Lorenzo Carone.
Un concept album in 14 capitoli che unisce la musica alle scienze psicologiche, sociali e della comunicazione, presentandosi quasi come un manuale di difesa personale, ad uso del singolo. Un nuovo lavoro con cui il musicista lucano si distacca nettamente a livello stilistico dai dischi precedenti, invitando l’ascoltatore a un viaggio, un percorso accidentato che corrisponde a una sorta di “discesa agli inferi” tra strategie di controllo e manipolazione delle folle, con l’obiettivo finale di riemergerne, accendendo luci di consapevolezza.
“L’essere umano vive in una prigione senza sbarre nella misura in cui gli sono ignote certe dinamichea livello macro-sociale – commenta Luciano, che alle spalle ha i due album Di Passaggio e Fuori Luogo-. Per neutralizzare ciò che limita le nostre scelte bisogna prima conoscerlo, e la luce della consapevolezza è già sufficiente per ridurre la pressione che le zone oscure della psiche individuale e collettiva esercitano sulla nostra interiorità”.
Così, il brano “Unanimità” affronta la pressione della massa sull’individuo, evidenziando come sia difficile andare controcorrente e mantenere un’opinione personale quando è a rischio il nostro senso di inclusione in un gruppo sociale. Il volersi sentire parte di un gruppo è un sentimento umano universale su cui fa leva chi fa pubblicità, chi pianifica campagne elettorali, chi governa di volta in volta, al fine di indirizzare le opinioni e fabbricare consenso. “Nemico Unico”, invece, racconta di una tecnica psico-sociologica molto efficace per compattare la massa attorno a un’idea o a un prodotto: inventare un nemico esterno da combattere e su cui riversare tutto il nostro odio latente.
Ci sono poi “Contropropaganda” – che tratta il tema della diffamazione e della distorsione delle informazioni per difendere un punto di vista specifico – e “Contagio psichico” -brano sull’influsso dell’energia della massa sulla massa stessa, ancora più evidente nell’era dei social media, manipolata ad arte in modo da generare un vero e proprio “contagio controllato” di idee.
Gli altri brani affrontano poi tecniche di silenziamento (la nuova censura è l’infodemia, sommergere le persone di informazioni non verificabili), di costruzione ad arte di fatti e notizie, della “neolingua” in cui (ad esempio) la parola guerra viene sostituita con una più condivisibilemissione di pace, in cui le opinioni e i credo vengono chiamate scienza e colui che si pone delle domande e mette in dubbio la posizione dominante viene subito bollato come complottista.
Capitolo a parte merita “Overton”, brano che illustra la teoria dello studioso omonimo su come si possa modificare l’atteggiamento dell’opinione pubblica riguardo a una qualsiasi idea. Ci parla di persuasione delle masse e dei meccanismi grazie ai quali è possibile introdurre modi di essere e consuetudini non ancora accettati dalla società e che normalmente mai accetteremmo, manipolando la percezione che abbiamo delle cose.
“L’Antidoto”, chiude infine l’album in una sorta di moto a spirale, con sonorità che riprendono l’inizio del disco: ci indica la strada per uscire da questo gioco oscuro in modo semplice, ribaltando ciascuna delle tecniche di manipolazione esplorate prima. “Per quanto possiamo dare importanza a tutte queste dinamiche, colui che si mettesse a cercare il buio con una torcia sempre accesa, non riuscirebbe mai a stringerlo tra le mani. L’oscurità, sebbene verosimile, resterebbe solo l’inconsistente alone della consapevolezza”, conclude Luciano Nardozza.
Il concept album Ciò che non devi sapere è disponibile dal 6 ottobre sulle principali piattaforme digitali. Sul canale YoutubeLucianoNardozzaVEVO è visibile il video della title track.
www.lucianonardozza.it
Cantautore, chitarrista, lucano di nascita e crescita, lombardo di adozione, Luciano Nardozza èattivo sulla scena musicale italiana dal 2017 col suo primo album in italiano “Di Passaggio”, dopo diversi anni di attivitàda compositore strumentale e arrangiatore, una laurea in lingue e un percorso di studi in psicologia.
Finalista a Capitalent 2017 (tra oltre 4000 proposte), vincitore del Festival Villeggendo 2017, sul podio al Varigotti Festival ’18, finalista al Premio De André2019, targa Riccardo Mannerini 2019 per il miglior testo, ama tantissimo suonare live (l’album èstato portato in giro per l’Italia in oltre 30 cittàdiverse).
A maggio 2019 esce il suo secondo album che lo vede collaborare con artisti quali Gianluca Misiti (tastierista per Daniele Silvestri, Max Gazzè) e Piero Monterisi (batterista per PFM, Tiromancino, Daniele Silvestri) e che ha riscosso ottimi risultati in classifica (il singolo “Quel che avvicina al bene”èentrato immediatamente in seconda posizione nella Classifica Italiana Indipendenti Emergenti, permanendovi per oltre un mese).
A fine gennaio 2020 lancia invece “Il Nastro d’Argento”, singolo sulla clandestinità, proposto al Festival di Sanremo nello stesso anno.
A marzo 2020, durante l’esperienza di isolamento vissuto nella prima zona rossa d’Italia del lodigiano, pubblica il brano “Zona Rossa”, una instantsong (scritta e prodotta autonomamente in 24 ore) che èuna riflessione sull’isolamento e la vera libertàdell’individuo. A luglio 2020 esce la dirompente “Cielo rosso che esplode”- terzo singolo tratto da “Fuori Luogo”- accompagnata dal videoclip realizzato da Beppe Gallo (Laura Pausini, Eros Ramazzotti, EmisKilla). Ottobre vede la nascita di “Rana Bollita”, canzone di denuncia rap/metal, che invita a riflettere sull’atteggiamento globale nei riguardi dell’attuale pandemia. E’finalista a ProSceniUm Festival 2021 (Assisi, 15-17 ottobre).
Ciò che non devi sapere è il suo terzo lavoro.