Il Rapporto 2021 della SACE (società per azioni del gruppo italiano a partecipazione pubblica Cassa Depositi e Prestiti, specializzata nel settore assicurativo-finanziario) conferma le nostre valutazioni sulle potenzialità di export specie delle produzioni agroalimentari del Sud in Romania e nei Paesi dell’area Balcanica. Solo in Romania nello scorso anno abbiamo toccato i 6,8 miliardi di euro e le previsioni per il 2022-2024 sono di un incremento intorno al 3%. E’ il commento di Giovanni Baldantoni, presidente Palazzo Italia Bucarest, incubatore di imprese italiane, sottolineando che il 2021 si dimostra, come atteso, un anno di transizione caratterizzato da un forte rimbalzo dell’economia mondiale, dopo la profonda recessione registrata lo scorso anno, grazie in particolare all’avanzamento dei programmi di vaccinazione contro il Covid-19 e alla progressiva rimozione delle misure restrittive.
Del resto il commercio internazionale di beni mostra una ripresa robusta già nel primo semestre dell’anno attribuibile soprattutto a un effetto base favorevole, dopo il calo dello scorso anno, nonché a solide condizioni di domanda in tutti i principali raggruppamenti di beni. Gli scambi internazionali di merci – rileva SACE – cresceranno nel 2021 in generale di circa il 10%, un ritmo di espansione molto vicino al tasso record registrato nel 2010.
Ci sono pertanto tutte le condizioni – rileva il presidente di Palazzo Italia che ha incontrato imprenditori del Sud in missione in Romania– per guardare con ottimismo ai mercati di Romania e Paesi Balcanici con azioni di promozione. Voglio ricordare che a Palazzo Italia lo facciamo già da anni attraverso la piattaforma di vendite web Marketing Italianfood e sempre nella nostra sede di Bucarest sono stati aperti “desk” di Comuni e uffici di rappresentanza di imprese coinvolte nei mercati dei Paesi dei Balcani. Noi mettiamo a disposizione la nostra esperienza ultradecennale e di conoscenza dei mercati specie dei Paesi Balcani realizzata attraverso nuove sinergie tra le catene della grande distribuzione, le grandi piattaforme distributive dei mercati all’ingrosso, le realtà dei mercati dei produttori e le nuove catene distributive al dettaglio, per rilanciare, in Italia e all’estero, immagine, qualità e vendita del ‘made in Italy’. Come inoltre in sinergia con l’Associazione Cuochi Italiani facciamo conoscere i piatti della migliore tradizione mediterranea. Con il superamento graduale della pandemia dobbiamo pensare all’intensificazione degli scambi commerciali e delle attività di imprese da e per l’estero contribuendo a far assumere alla Basilicata una maggiore presenza sui mercati internazionali che i lucani nei rispettivi nuovi Paesi di lavoro conoscono bene e quindi sono in grado di fornire assistenza e consulenza agli imprenditori della regione e del Sud. E’ perciò necessario compiere una cesura con il passato e cambiare il rapporto con le nostre Comunità estere, integrandole attivamente nelle politiche attive del nostro Paese e nell’esposizione internazionale del Sistema Paese.