“Oggi il Parlamento europeo ha espresso la propria posizione sulla riforma della strategia UE sulle pratiche fiscali dannose. L’UE ha alti obiettivi in materia fiscale, ma senza un efficace scambio reciproco di informazioni tra Stati membri e il miglioramento della trasparenza fiscale non risolveremo i problemi sotto gli occhi di tutti. L’impegno preso in tal senso dal commissario all’economia Paolo Gentiloni è solo in parte rassicurante. Fin quando l’Europa tollererà l’esistenza di paradisi fiscali all’interno dell’Unione, primo fra tutti l’Olanda, ogni azione resterà solo un intento vano” così commenta la delegazione italiana Greens/EFA, composta dagli eurodeputati Piernicola Pedicini, Ignazio Corrao, Rosa D’Amato e Eleonora Evi, a margine del voto sulla riforma della strategia UE sulle pratiche fiscali dannose.
“Le rivelazioni dell’inchiesta giornalistica ‘Pandora Papers’ , che coinvolgono personaggi famosi e politici come il ministro alle finanze olandese Wopke Hoekstra, rendono urgente la necessità da parte delle istituzioni europee di mettere da parte i doppi standard. Una definizione più rigorosa delle pratiche fiscali dannose all’interno dell’UE – che è quello che chiede il Parlamento – può aiutare a combattere l’elusione, le frodi e l’evasione fiscale, contribuendo alla crescita economica di quegli Stati Membri che subiscono concorrenza fiscale aggressiva da parte di altri Stati Membri. Il voto di oggi è indicativo delle reali intenzioni dei gruppi politici europei solo in parte. A parole i grandi gruppi sono sempre scandalizzati di fronte a queste notizie, ma nei fatti ben pochi parlamentari esigono cambiamenti dai propri Paesi di riferimento. Dal canto nostro continuiamo a chiedere con forza al governo Draghi – di cui si vanta la forte influenza in Europa – di far valere gli interessi dell’Italia, difendendola da queste pratiche fiscali dannose” concludono gli eurodeputati.