“I gravissimi fatti di sabato sfociati a Roma nell’assalto alla sede della Cgil, non ammettono commento alcuno, ma vanno semplicemente condannati come atti gravissimi destabilizzanti, inaccettabili in uno Stato democratico come il nostro, da sempre ispirato dai valori costituzionali. Tali angosciosi avvenimenti vanno subito superati dai fatti, atti concreti alla cui base sussista la volontà comune di aprire il Paese alla rinascita economica post-covid”.
Lo sostiene il consigliere regionale di FdI, Piergiorgio Quarto che aggiunge: “A tal proposito bene ha fatto il Presidente del Consiglio Draghi a recarsi nella sede della Cgil in Corso Italia devastata dai teppisti. Proprio in quel luogo colpito da tanta insana follia si è confrontato con Maurizio Landini su importanti temi sociali come la sicurezza sui luoghi di lavoro, il Pnrr, la legge di bilancio. Questi sono i momenti in cui con i fatti bisogna dimostrare di voler bene alla Nazione, far trionfare il sentimento dell”idem sentire’. Molto grave invece il comportamento di chi risponde alla violenza fascista delle piazze, con una inaudita violenza verbale nei confronti della Segretaria di FdI Giorgia Meloni, diventata in breve tempo e con poche e significative parole un mostro nazi-fascista, occulta ispiratrice di tanta disumana barbarie”.
“Invece – dice – la Meloni con grande spirito di buon senso ha dichiarato da subito apertis verbis la sua solidarietà alle vittime dell’accaduto. Tutti dobbiamo essere consapevoli e prendere atto con lucida coscienza che l’eversione, la smoderata voglia di abbattere le barriere dello stato sociale costituiscono l’insano risultato di gravi forme di emarginazione, di tanti soggetti deboli che vivono un disagio mentale, sociale, economico e che finiscono con l’essere alla mercede di delinquenti speculatori che riescono ad attirarli in maniera strumentale solo ed esclusivamente per i loro loschi fini. L’imperante disagio sociale trova concreta testimonianza anche nelle tante persone, vedi i riscontri elettorali del 3 e 4 ottobre che non ritengono più opportuno recarsi alle urne, considerando ormai fallito e superato l’emblema dell’istituto del voto, valutato inutile come diritto e ancor peggio obsoleto da tempo come dovere”.
“In questo qualunquismo trionfante – continua – milioni di persone diventano preda dell’insicurezza, che trova il suo motore di ricerca in prese di posizioni pretestuose ed aleatorie come quella dei no-vax. Il delirio aggressivo costituisce solo un modo per dimostrare di esserci, di voler salire all’ onore delle cronache, magari con atti sgangherati come quello di andare a punire i ceti intermedi come i sindacati, un’ argine vero ed unico, un baluardo sociale forse l’ultimo all’ insulso populismo, da sempre schierato a tutela della ragione della forza a discapito della forza della ragione”.
“Chi spera di continuare a strumentalizzare il tutto – conclude Quarto – dimentica che anche dopo il 15 ottobre, data importantissima per il futuro di tutti noi, l’ Italia con i suoi valori conclude Quarto, continuerà a scrivere molte altre pagine di storia”.