Parto in ambulanza 118 a Lavello: Uil Fpl: “Ancora un parto gestito dagli operatori del 118 con grande professionalità”. Di seguito la nota integrale.
Alle 02:38 della notte scorsa gli equipaggi delle autoambulanze del DEU 118 dell’ASP di Lavello e di Melfi, si sono distinte per prontezza di spirito, professionalità e competenza, nell’espletamento del servizio di pronto soccorso a favore di una giovane donna in procinto di partorire il secondo figlio: intervento che si è concluso felicemente, a bordo dell’ambulanza di Lavello, fra le braccia dell’infermiere e dell’Autista.
L’intera equipe composta anche dall’equipaggio dell’ambulanza medicalizzata di Melfi, sopraggiunta nel frattempo, ha così assistito la giovane mamma ed il neonato di sesso maschile, che è venuto alla luce in buone condizioni piangendo immediatamente con la gioia della madre e la soddisfazione di tutto l’equipaggio.
Ancora una volta la professionalità di infermieri, medici e operatori tecnici tutti che si prodigano con professionalità e dedizione in qualsiasi condizione di difficoltà e di criticità di interventi, oltre a colmarci di gioia rafforza il nostro orgoglio nei confronti di lavoratori che garantiscono assistenza a 360 gradi dalla nascita fino ad eventi meno gioiosi. Questo esempio di buona sanità va sottolineato per rafforzare nei cittadini la fiducia su un servizio utile ed efficiente, grazie alle competenze dei professionisti e allo spirito di abnegazione che caratterizza medici, infermieri ed autisti soccorritori, che, il più delle volte, non assurge agli onori della cronaca.
E’ necessario soprattutto rimarcare che i lavoratori del comparto del 118 hanno spesso a che fare con pazienti critici che necessitano di interventi di terapia intensiva o sub intensiva, prima dell’arrivo nel reparto specializzato.
La UIL FPL precisa infatti, che gli operatori del comparto dell’emergenza extraospedaliera svolgono un ruolo delicato e impegnativo durante l’assistenza, esponendosi a rischi e disagi lavorativi simili a quelli a cui sono esposti i lavoratori appartenenti alle Unità operative di terapia intensiva, sub intensiva, sale operatorie e servizi di malattie infettive.
Per queste ragioni ritiene non più procrastinabile il riconoscimento dell’indennità di rischio (cosiddetta sub-intensiva).