La Terza Commissione consiliare permanente, presieduta da Piergiorgio Quarto (Fdi), riunitasi oggi, ha approvato, sempre, all’unanimità dei consiglieri presenti (Quarto-Fdi, Sileo e Aliandro-Lega, Bellettieri e Acito-Fi, Braia-Iv, Trerotola-Pl e Carlcucci-M5s,) la pdl, d’iniziativa del consigliere Bellettieri (Fi), sottoscritta anche da Quarto, Aliandro, Acito e Sileo sull’istituzione dell’Albo regionale dei Comuni aderenti al baratto amministrativo, licenziata la scorsa settimana dalla I Commissione consiliare. Bellettieri si è soffermato sull’aspetto centrale dello strumento legislativo: la partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio. “La pdl – ha sottolineato – vuole essere una soluzione alla difficoltà economica di reperire fondi per la pulizia e la manutenzione dei territori lucani, considerato che molti dei Comuni della nostra Regione sono caratterizzati da estese porzioni di territorio verde e boschivo e da strade che necessitano di una particolare manutenzione, il tutto a spese dell’amministrazione comunale. Allo stesso tempo, nei confronti del cittadino, la proposta di legge rappresenta un’alternativa all’esborso in denaro per il pagamento di tasse e tributi comunali. Da un lato i contribuenti pareggiano i conti (o li vedono ridotti) con le amministrazioni e dall’altro il Comune acquisisce forza lavoro”. La pdl è stata emendata su proposta dei consiglieri Acito e Braia, prevedendo una specifica per l’articolo 3, agli obblighi previsti per il Comune è aggiunto quello di redigere apposito regolamento anche per verificare il periodo, gli obiettivi e le modalità di lavoro.
L’organismo ha, poi, espresso parere favorevole a maggioranza (favorevoli Sileo e Aliandro-Lega, Bellettieri e Acito-Fi, astenuti Braia-Iv e Carlucci_M5s) sulla delibera di Giunta regionale riguardante l’approvazione del piano di riparto del fondo regionale del trasporto pubblico locale- impianti fissi meccanizzati – annualità 2020 e 2021. Sull’argomento è stato audito il dirigente dell’ufficio Trasporti del dipartimento infrastrutture e mobilità, Donato Arcieri, il quale ha spiegato che “Sulla base dello stanziamento per l’anno 2021 da parte del bilancio regionale sono state stanziate risorse per consentire l’attribuzione di questi contributi per l’annualità 2020 e 2021. Sono state acquisite le certificazioni da parte del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ufficio U.S.T.I.F. Bari, competente per le Regioni Puglia, Basilicata, Campania e Sicilia, che ci ha certificato quali sono gli impianti fissi meccanizzati esistenti nei Comuni della regione e, inoltre, si sono chieste ai Comuni se quegli impianti fossero stati o meno attivi nell’anno 2020/21. L’unico impianto in esercizio è risultato quello di Potenza e quindi si è proposto l’assegnazione del contributo al capoluogo di regione, ammontante a euro 1.200.000,00.
Il consigliere Braia, intervenendo sull’argomento, si è soffermato sull’esigenza di poter avere un quadro dettagliato delle spese legate alle infrastrutture, rispetto a costi, consumo e manutenzione. Stessa richiesta da parte del consigliere Acito per il quale occorrono dati scientifici su cui ragionare, mentre la consigliera Sileo ha chiesto che venga audito il Sindaco di Potenza. Da parte del consigliere Bellettieri l’invito a non dimenticare il primato di cui può vantarsi il capoluogo di regione: le scale mobili più lunghe d’Europa.
Successivamente è stata approvata a maggioranza (a favore Sileo e Aliandro-Lega, Bellettieri e Acito-Fi, Quarto-Fdi, astenuti Braia-Iv e Carlucci-M5s) la proposta di legge, sottoscritta da Braia recante “Modifiche alla legge regionale 14 aprile 2000, n. 47 “Recepimento del trasferimento alle regioni, operato con l’art. 24 della legge 8 maggio 1998, n. 146, delle funzioni normative relative ai beni immobili di riforma fondiaria di cui agli articoli 9, l O e 11 della legge n.386/1976” e alla legge regionale 24 luglio 2017, n. 19, “Collegato alla legge di Stabilità regionale 2017′. Sull’argomento sono stati auditi l’assessore alle politiche agricole e forestali Fanelli che ha evidenziato la natura tecnica della norma che consente di risolvere una questione atavica, una soluzione per tanti cittadini coinvolti, e il direttore dell’Alsia, Aniello Crescenzi.
Il consigliere Braia ha, infine, illustrato la pdl da lui proposta insieme al consigliere Polese sull’istituzione del registro regionale dei comuni con prodotti a Denominazione Comunale. Ispirata ad analoghe iniziative promosse da altre Regioni italiane (Liguria, Campania ecc.), la pdl che consta di 7 articoli, nel rispetto della legislazione comunitaria e nazionale in materia di protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari, promuove la conoscenza, mediante il Registro regionale, dei comuni con prodotti De.Co., istituiti e disciplinati ai sensi del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. “Le tradizioni enogastronomiche – ha sottolineato Braia – sono un valore inestimabile della nostra regione e va fatto ogni sforzo teso a renderli visibili e riconoscibili. Siamo in una fase in cui slow è bello, in cui tutto ciò che è associato al vivere lento è di grande interesse, la regione Basilicata, sta investendo in questo settore e lo sta facendo da anni in maniera virtuosa. Occorre – precisare – ha ancora detto Braia che De.Co non è un marchio di qualità e neppure uno di certificazione, ma si intende un prodotto agroalimentare o gastronomico, una ricetta, ma anche un prodotto ad alto valore storico della tradizione locale, una festa, una fiera, una sagra oppure una tecnica particolare di coltivazione o di allevamento, identificativo di una determinata comunità”. La pdl prevede un Registro regionale De.Co.: un contenitore nel quale vengono raccolti i prodotti tipici ad alto valore storico della tradizione locale di ogni singolo Comune, nonché i soggetti privati e giuridici che effettuano le produzioni tradizionali e contrassegnati dal Comune di origine.
In merito l’assessore alle Politiche Agricole forestali, Francesco Fanelli, ha evidenziato che condivide lo spirito della pdl. “A livello dipartimentale stiamo facendo anche noi una riflessione, per cui ogni atto teso alla valorizzazione del nostro territorio non può che essere accettato con favore”. Nell’ottica di migliorare la pdl in questione Fanelli ha proposto di verificare con gli uffici qual è la situazione attuale rispetto a quei Comuni che si sono già mossi, così da arrivare ad un regolamento unico da inserire nel dispositivo. “Abbiamo il dovere di promuovere i nostri prodotti – ha concluso – in una visione complessiva”. Anche da parte del Direttore dell’Alsia la necessità di fare una riflessione per mettere insieme le conoscenze e gli studi fatti in merito, nell’ottica di avere lo strumento legislativo migliore. Da parte della consigliera Sileo che ha chiesto di sottoscrivere la proposta la richiesta di un emendamento, affidando all’Alsia la ricerca identitaria del prodotto che si viene ad iscrivere nel registro. Da qui la decisione del presidente dell’organismo Quarto di rinviare la pdl alla prossima seduta per ulteriori approfondimenti.