Rsa, Carmine Vaccaro, segretario regionale Uil Pensionati di Basilicata: “Ancora tutto congelato, intanto si sono perse le tracce di Leone. La Regione vari subito il regolamento. E per gli anziani autosufficienti il Pnrr potrebbe rappresentare un’occasione per progetti di cohousing ma serve una strategia”. Di seguito la nota integrale.
“La questione dell’aumento delle rette per le case di riposo lucane resta ancora congelata. E intanto dell’assessore Leone si sono perse le tracce. Un tema che riguarda una popolazione complessiva di circa 4000 mila persone assistite su ben 82 strutture che danno lavoro a circa 2000 dipendenti. Serve una soluzione rapida per scongiurare l’incremento di circa 100 euro al giorno, ma soprattutto un progetto a lungo termine a garanzia del benessere della popolazione anziana della Basilicata”. Lo afferma il segretario regionale della Uil Pensionati di Basilicata, Carmine Vaccaro che fa il punto della situazione anche alla luce di possibili strategie future. “L’aumento, previsto a partire dal primo ottobre scorso, è stato bloccato – come dice Vaccaro – ma la Regione deve intervenire con una regolamentazione che consenta l’accesso all’accreditamento per tutte le strutture che si occupano di assistenza e cura di anziani e persone fragili. Non solo di quelle già accreditate che sono la minoranza”.
“Una lacuna che ci fa capire quanto le politiche per gli anziani in questa regione passino in secondo piano. E invece dovrebbero essere centrali in una realtà dove, consistenza e peso della terza età, sono in costante crescita. Secondo l’ultimo censimento Istat sono 130 mila i residenti con più di 64 anni (+9,8% in Basilicata e +11,9% in Italia); i grandi anziani con 85 anni e più) passano da 17 mila a 22 mila (+34,1%, +29,4% in Italia).”
“Una delle soluzioni abitative che rappresentano il futuro delle politiche di welfare per gli anziani – continua il segretario della UilP – si chiama cohousing. Un modello diffuso in nord America e in Europa ma anche al nord e centro Italia. Si tratta di progetti abitativi caratterizzati da una forte integrazione sociale e basati sul supporto reciproco, al cui interno è possibile condividere spazi comuni e servizi. Gli anziani soli e autosufficienti (e in questo sta la differenza con le Rsa dove invece è richiesta assistenza sanitaria continua) possono così non solo aiutarsi gli uni con gli altri, ma anche farsi reciprocamente compagnia e risparmiare sulle spese comuni. In alcuni senior cohousing europei e nord americani sono previsti spazi per l’assistenza medica oltre a spazi per la ginnastica. Prendo in prestito un progetto lanciato nel 2015 da Israa, un’istituzione pubblica di assistenza e beneficenza di Treviso. Il progetto, finanziato in parte dall’Unione Europea con fondi Fesr 2014-2020, ha visto il recupero di alcuni edifici storici nella zona di Borgo Mazzini, all’interno delle mura trevigiane. Lì il cohousing è casa per 27 persone, che grazie ad alcune ristrutturazioni potranno arrivare a 82. Adesso con il Pnrr abbiamo l’occasione di poter gestire nuove risorse. E’ necessario che la Basilicata investa sul benessere della popolazione più anziana. Penso che accanto all’assistenza ai non autosufficienti con le Rsa,che dobbiamo regolamentare al più presto, sia importante garantire benessere anche agli anziani che godono di buona salute. Passare la vecchiaia in serenità conclude Vaccaro e non in solitudine o depressione è importante e non scontato. Garantisce aiuti alle famiglie e abbattimento di spese sanitarie e assistenziali”.