Le ragazze e i ragazzi di “All’altezza della sfida!”: Adesso Tisci ha passato il segno. Condanna netta per il dg Arpab: inaccettabili le ritorsioni contro la sorella di Angelo Summa (Cgil Basilicata). Di seguito la nota integrale.
Prima le frasi indegne sulla morte di Gino Strada. Poi il rifiuto categorico di rassegnare le dimissioni, nonostante un esposto in procura della CGIL Basilicata per mancanza di requisiti. Ora Tisci va oltre e demansiona una funzionaria dell’Arpab per colpire personalmente Angelo Summa, Segretario generale regionale della CGIL Basilicata. L’ordine di servizio con cui distoglie la sorella del dirigente sindacale dai suoi compiti d’ufficio per incaricarla del mero controllo Green Pass è una condotta inaccettabile. Adesso Tisci ha passato il segno, usare il proprio incarico pubblico per inscenare meschine vendette private è indegno, l’ennesima prova della sua inadeguatezza.
Oggi La Nuova del Sud denuncia la vicenda – che francamente ha del grottesco – e giustamente si interroga: fino a quando Bardi potrà chiudere gli occhi su questa questione?Nei prossimi giorni verrà discussa e votata una mozione di sfiducia contro il “dirigente” dell’Arpab, presentata dal Partito Democratico. Se fosse respinta lo scandalo sarebbe intollerabile: sarebbe la dimostrazione plateale che le istituzioni e gli incarichi pubblici sono diventati proprietà private, strumenti di oppressione arbitraria in mano a gente che li usa in spregio del diritto e senza timore d’essere sanzionata.
La nostra solidarietà va alla dottoressa Lucia Summa, dirigente politica e sindacale di valore, al Segretario Angelo Summa e a tutta la CGIL Basilicata, che da mesi portano avanti una battaglia importante per la salute e il decoro delle istituzioni regionali. Noi siamo al fianco del sindacato e lo saremo sempre, contro ogni tentativo di intimidazione.