L’amministratore della Fratelli Pascale srl, Angelo Pascale, in una denuncia le criticità della zona industriale di Tricarico. Di seguito la nota integrale.
Una zona abbandonata e difficile da raggiungere. E’ così che si presenta l’area PAIP-Bivio Calle di Tricarico in provincia di Matera meglio conosciuta come zona artigianale. Sono innumerevoli le carenze: intanto il collegamento viario tra l’area in questione e le principali arterie che risulta essere al limite della percorribilità, la presenza di enormi buche e rattoppi costringe gli automobilisti e autotrasportatori a slalom per evitare rotture di sospensioni e coppe dell’olio!La circostanza, oltre a fornire un’immagine desolante, crea innumerevoli disagi per chi deve raggiungere la zona. La segnaletica di indicazione (che fornisce agli utenti della strada informazioni necessarie ed utili) è del tutto inesistente! Percorrendo la SS 7 via Appia in entrambe le direzioni non c’è nessun cartello ad indicare l’esistenza di una zona artigianale, stessa cosa per tutti gli automobilisti e soprattutto autotrasportatori che arrivano dalla SS 407 Basentana, da Matera, Grassano e Oppido Lucano.L’ assenza della videosorveglianza e l’inciviltà dei cittadini hanno trasformato la zona artigianale in un luogo senza regole dove si abbandonano rifiuti di ogni genere. Eppure nella zona sono insediate attività che hanno realizzato investimenti per milioni di euro, creando decine di posti di lavoro stabili, hanno clienti, sono visitate da rappresentanti, ma sono aziende che sembrano tante piccole cattedrali nel deserto dell’indifferenza. Vivono tutto questo degrado con estremo disagio. Ecco perché riteniamo sia arrivato il momento di intervenire con determinazione per trovare soluzione al problema affinché si possa valorizzare la zona e dare forza e visibilità alle imprese che vi operano. Le imprese insediate sono consapevoli dei limiti di bilancio comunale e continuano a pagare regolarmente le tasse che il Comune puntualmente chiede e che dovrebbero servire anche per garantire i servizi alla stessa zona. Sarebbe quindi opportuno un incontro con gli amministratori locali (tantissime volte informati del problema) che con le solite promesse hanno puntualmente disatteso gli impegni, in modo tale da poter definire un cronoprogramma che stabilisca tempi e modalità di riqualificazione dell’intera zona artigianale.