L’introduzione dello sportello unico digitale per le Zes e la proroga, fino al 31 dicembre 2023, per la richiesta di attivazione della zona franca doganale interclusa (con esenzione Iva e niente dazi sulle merci extra Ue) sono le più significative novità introdotte ieri dal Consiglio dei Ministri che ha anche definito nuove semplificazioni in materia di appalti. E’ il commento di Alfredo Cestari, presidente Camera ItalAfrica e Gruppo omonimo, impegnato con progetti e programmi di investimenti anche esteri in tre Zes del Sud con i rispettivi porti di riferimento: Zes Calabria (Gioia Tauro), Zes Campania (Napoli), Zes Jonica Puglia-Basilicata (Taranto).
A integrazione della riforma avviata con il decreto-legge ‘Governance e Semplificazioni’ – aggiunge Cestari sottolineando il ruolo svolto dalla Ministra per il Sud Mara Carfagna con cui ha avuto una recente interlocuzione su questi temi – si perfezionano gli strumenti operativi messi a disposizione del Commissario dell’area ZES. In particolare, se in sede di tavolo unico non si riesce a superare il dissenso di qualche amministrazione rispetto alla conclusione di un procedimento, il ministro per il Sud indice – a seguito di una relazione motivata del Commissario ZES – una riunione tecnica per giungere a una soluzione condivisa. Qualora questa non fosse ancora possibile nemmeno in questa nuova sede, il ministro rimette la questione al Consiglio dei ministri.
Inoltre, il Commissario partecipa alla conferenza di servizi chiamata a esaminare le richieste di valutazione di impatto ambientale (VIA) e, in caso di valutazioni contrastanti tra le amministrazioni competenti, può chiedere al ministro per il Sud e la Coesione territoriale di rimettere la questione al Consiglio dei ministri.
Di rilievo: anche per i progetti cofinanziati dal Fondo sviluppo e coesione (Fsc), oltre che da quelli cui contribuiscono le risorse del Recovery plan e i fondi strutturali europei, si potranno esercitare le procedure accelerate previste dal decreto 77/2021 sulla governance del Piano di ripresa e resilienza. E si prevede la possibilità di sottoporre anticipatamente al Cipe l’assegnazione di risorse Fsc relative anche al completamento di interventi già in corso e non solo all’immediato avvio di lavori.
“Il nostro team di lavoro con esperti che hanno contribuito alla predisposizione di “Sud Polo Magnetico” – riferisce l’ing. Cestari – partono dall’analisi e dalla lettura dell’attuale situazione che riguarda la produzione di energia e quindi dagli attuali punti di debolezza che sono ampiamente diffusi in queste aree meridionali. Stiamo pensando ad incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, con sistemi fotovoltaici ed eolici. Altri servizi fondamentali riguardano la gestione dell’acqua e lo smaltimento dei rifiuti prodotti. Intorno a questi fattori si creano le condizioni di attrattività specie per investitori esteri oltre che di competitività da aggiungere alle semplificazioni delle procedure”.