Consigliere regionale Cifarelli (PD): “Sull’impianto di trattamento rifiuti di San Sago un ambiguo ambientalismo dell’Assessore Gianni Rosa”. Di seguito la nota integrale.
L’impianto di trattamento rifiuti di San Sago sia per la tipologia d’impianto che per la tipologia di rifiuti da smaltire dovrebbe indurre qualsiasi amministratore pubblico ad avere un atteggiamento di massima cautela e pertanto ritengo giuste le rivendicazioni espresse in questi giorni dalle civiche amministrazioni dell’area.
Lasciano perplessi, commenta il capogruppo PD in Consiglio regionale Roberto Cifarelli, le dichiarazioni pubbliche fatte dall’Assessore all’Ambiente della regione Basilicata, Gianni Rosa, che da un lato dice di voler esercitare una sorta di moral suasion politica nei confronti della Regione Calabria mentre, guardando all’operato degli uffici regionali lucani, risolve la questione dell’autorizzazione di uno degli impianti trattamento rifiuti potenzialmente più inquinante del mezzogiorno come una semplice presa d’atto di una scelta amministrativa. La questione non può essere politica nei confronti della Calabria e tecnica nella gestione di casa nostra!
Si tratta di un ambiguo ambientalismo che adotta il metodo dei due pesi e delle due misure.
L’impianto di trattamento rifiuti di San Sago, sottolinea Cifarelli, è stato già attenzionato dalla magistratura, tanto che è stato fermato più volte per il particolare impatto inquinante. Pare quantomeno non coerente che la Regione Basilicata rilasci l’autorizzazione, tanto più senza prescrizioni per attività di monitoraggio supplementari sui fattori di rischio, e scriva che “non viene evidenziata alcuna criticità ambientale da addebitare all’impianto in questione”.
Quello che emerge con chiarezza è che in Basilicata nel campo delle autorizzazioni ambientali emergono enormi contraddizioni che sono innanzitutto di natura politica. Il Presidente Bardi ne prenda atto ed agisca di conseguenza.
Di seguito la replica dell’assessore regionale Gianni Rosa: “Prima di parlare, Cifarelli si legga i documenti”. Di seguito la nota integrale.
“Il metodo spot cui la sinistra ci ha abituato non fa parte della tradizione di centrodestra. Il Consigliere Cifarelli dovrebbe averlo già capito ma a quanto pare è molto distratto. Tanto distratto da non aver partecipato agli incontri delle Plenarie della Regione Basilicata per il Pnrr Ambiente ed Energia a cui è stato invitato, come tutti i consiglieri di maggioranza e di opposizione. Tuttavia, si permette di parlare di cose che non ha voluto approfondire.
Se si fosse impegnato a partecipare avrebbe capito, innanzitutto, che il metodo del governo di centrodestra è quello della condivisione tra tutti i Dipartimenti con la supervisione del presidente Bardi che ci rappresenta tutti. È un metodo che riguarda tutte le scelte, non solo quelle relative al Pnrr. Per fortuna, noi non abbiamo uomini soli al comando.
Respingiamo al mittente, quindi, i tentativi del consigliere Cifarelli di seminare diffidenza tra i componenti della Giunta. È un atteggiamento che denota carenza di argomenti.
La struttura organizzativa congegnata dalla Regione, che coinvolge tutti gli stakeholders interessati dal Pnrr, è sempre la medesima. Del resto, ad esempio, il Cnr è interessato sia dalla missione ‘Transizione ecologica’ che dalla missione propriamente relativa alla ‘Istruzione, formazione, ricerca e cultura’ ma anche a tutte le altre.
Probabilmente la mancanza di metodo e di chiarezza cui è abituato il centrosinistra non fa cogliere al consigliere Cifarelli l’inutilità di moltiplicare le strutture che alla fine devono rispondere ad un’unica logica: la programmazione regionale che è, appunto, unitaria.
I tavoli cui fa riferimento sono i tavoli che si occupano dell’analisi dei bandi del Pnrr, tra i quali quelli della Missione 2 del Pnrr, relativa alla transizione ecologica.
Bandi tra i quali rientrava anche la candidatura a Centro di Alta Tecnologia Ambiente ed Energia che il governo nazionale ha fatto sparire da un giorno all’altro. Non è, dunque, l’assessore Rosa che “ha abbandonato l’idea iniziale di un Centro di Alta Tecnologia per l’Ambiente e Energia”. Se si fosse applicato avrebbe dovuto saperlo. E visto che il consigliere Cifarelli è stato uno di quelli che aveva accolto la possibilità di ospitare il centro come fosse l’unica opportunità di sviluppo della Basilicata, magari, invece di parlare di cose che non sa, potrebbe spiegarci il perché il governo nazionale, che appoggia, li ha cancellati.
La confusione del consigliere raggiunge il massimo quando parla dei 5 Hub&Spoke. Cifarelli confonde il progetto del Centro di Alta Tecnologia Ambiente ed Energia, verso il quale era inizialmente orientata la Regione ma che, come detto, è stato cancellato dal governo, con gli Hub&Spoke previsti nella Missione 4 del Pnrr.
La Missione 4, lo ricordiamo al consigliere, riguarda la ricerca ma si articola in numerosi bandi suddivisi per 4 misure, alcuni dei quali riguardano la ricerca: Partenariati estesi alle università, ai centri di ricerca, alle aziende per il finanziamento di progetti di ricerca di base, tra i quali rientrano, ad esempio, la linea “Rischi ambientali, naturali e antropici”; Rafforzamento delle strutture di ricerca per la creazione di “campioni nazionali di ricerca e sviluppo” su alcune tecnologie abilitanti, individuati come Centri Nazionali; Creazione e rafforzamento di “Ecosistemi dell’innovazione” come leader territoriali di ricerca e sviluppo; Realizzazione di un sistema integrato di Infrastrutture di Ricerca e Infrastrutture tecnologiche di Innovazione. Gli Hub&Spokerappresentano solo una di queste misure a cui, tra l’altro, la Regione Basilicata sta lavorando con il Cnr come capofila.
Tra l’altro, Cifarelli fa finta di non sapere che il Dipartimento che guido si occupa di energia, certamente, ma anche di ambiente, con tutte le inferenze nei campi della ricerca.
In conclusione, a parte “l’imbarazzo che traspare dai tanti soggetti che partecipano ai diversi incontri previsti dai Tavoli Tematici” che è percepito solo dal consigliere Cifarelli forse proprio per la confusione relativa all’argomento che non ha molto ben approfondito, lo invito a venire a chiedere chiarimenti al Dipartimento che è sempre aperto a tutti coloro che vogliono partecipare costruttivamente.
Con riguardo alle esternazione delle ultime ore del consigliere Cifarelli sulla vicenda San Sago, su cui dimostra di non aver letto alcunché e di non avere la minima idea di cosa scrive, quasi come se lo facesse sotto dettatura, la sconclusionatezza delle affermazioni, confondendo autorizzazioni e V.Inc.A, competenze amministrative e perimetri di salvaguardia, non merita risposta. E nel caso avesse voglia, per una volta tanto, di ripiegarsi sulle carte, qualora avesse ancora dubbi, il Dipartimento è sempre disponibile per chiarimenti”.
Lo afferma, in una nota, l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.
Di seguito la replica del Consigliere regionale Roberto Cifarelli all’assessore regionale Gianni Rosa: “Nella sua risposta lo stridìo tipico di quando uno si arrampica con le unghia sugli specchi”
“L’Assessore all’Ambiente Gianni Rosa non perde occasione nel dimostrarsi presuntuoso e capace di generare tenera simpatia. Nella risposta che mi dedica si sente lo stridìo tipico di chi si arrampica con le unghia sugli specchi.
Ma l’assessore Rosa si supera quando, volendosi mostrare come il primo della classe, cerca di argomentare con il tipico bla bla bla senza mai rispondere alla domanda: perché a fronte della scelta del Governo Nazionale di non emanare alcun bando sul Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’Ambiente e Energia il suo dipartimento il 14 settembre 2021 approva una Determina Dirigenziale Candidatura dal titolo: “Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’Ambiente e Energia”. Presa d’atto del modello organizzativo”?
Suvvia, assessore, vuole che le invio la determina del suo dipartimento che forse non conosce?
In riferimento all’imbarazzo delle persone che compongono i tavoli di lavoro non mi meraviglia che da parte dell’Assessore, tronfio della sua saccenza, non comprenda che andavano informati della non più possibile candidatura da parte della Regione Basilicata Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’Ambiente e Energia.
E, poi, non se la prenda se il suo ondivago, doppiopesista ed ambiguo ambientalismo la costringono ad un po’ di vergogna. Perché sull’impianto di trattamenti rifiuti di San Sago il suo comportamento e con il suo, purtroppo quello della Regione, è, a dir poco, scandaloso”.