Le “Città Narranti” sono quelle che attraggono maggiormente i viaggiatori, facendo desiderare loro di conoscerle meglio e di fermarsi di più.
Questo nuovo paradigma è il concetto chiave che dovrebbe guidare nel futuro i territori che sono così stimolati a rafforzare il proprio brand, acquistando in attraenza sul mercato turistico domestico e internazionale.
Il prequel del “Festival delle Città Narranti”, proposto e sostenuto dallaFondazione “Francesco Saverio Nitti”, presieduta da Stefano Rolando, ha focalizzato alcuni assi portanti necessari affinché un’area possa identificare i propri punti di forza da valorizzare e le proprie carenze, persino comunicative, da migliorare. Il tutto con grandi esperti dei settori coinvolti (costruzione del brand, immagine, analisi e marketing territoriale, formazione, rigenerazione urbana, ricerca sociologica avanzata).
La terza giornata di interventi, densa di testimonianze, si è dipanata in un pacchetto di proposte pratiche per sprigionare le potenzialità di ciascun luogo.
Nell’aprire i lavori, Stefano Rolando ha disegnato gli obiettivi del Festival: “Il rapporto tra storia e cambiamento, tra tradizione e innovazione, tra identità e narrazioni, non è un tema solo di propaganda. E nemmeno solo di comunicazione.
E’, prima di tutto, un tema di governo e partecipazione. E il futuro di questo nostro Festival, inteso come un cantiere di discussione e di scoperta, deve porsi il problema di cercare e definire presto il suo pubblico. Non solo addetti ai lavori. Anche se l’argomento ha uncerto suo spessore tecnico. Parliamo dell’anima di una città o di un territorio. Definito il pubblico, verrà più chiara anche l’offerta di programmi.”
“La rigenerazione urbana – ha affermato Alessandro Bianchi, già Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e ora direttore della Scuola “La Fenice Urbana” – rappresenta oggigiorno uno dei fondamenti dell’urbanistica al fine di bloccare l’occupazione di nuovo suolo urbano, sostituendolo con la rigenerazione del patrimonio esistente. Si tratta di un nuovo modo di pensare la città: per realizzarla, occorrono profili formativi adeguati.”
Francesco Pinto, docente dell’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa e scrittore, ha sottolineato il ruolo potente delle narrazioni, che sono il vero carattere identitario dei territori e ha proposto il coinvolgimento delle scuole nella costruzione di questi racconti attraverso un rapporto stretto con i professionisti del settore, mettendo insieme competenze tecniche ed energia e creatività delle nuove generazioni.
Mauro Felicori, Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Emilia-Romagna ha valorizzato il ruolo del digitale nella promozione dei luoghi: “Le città e i territori europei – ha detto – hanno imparato da tempo che, per svilupparsi, devono competere fra loro mettendo la cultura al centro del proprio programma di azione.
La pandemia ha reso più chiaro che promuovere la cultura significa cimentarsi con il digitale, mettendo in rete il proprio patrimonio culturale e rendendo fruibili al mondo le produzioni artistiche.
Durante il Covid tutti hanno scoperto la domanda crescente di accesso alle biblioteche digitali e il numeroso pubblico che lo streaming accordava agli spettacoli, un pubblico nazionale e internazionale che può essere consolidato anche ora che le sale sono di nuovo piene e i Musei aperti.
Le Regioni – ha concluso – possono e devono esercitare un ruolo di stimolo verso il Governo, soprattutto nel recupero di musei e siti poco valorizzati, di cui il digitale sprigiona le potenzialità.”
Una straordinaria alleanza fra le Università, con una prima pattuglia ora costituita da IULM di Milano, Università della Basilicata e Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa”, sarà la trama di sostegno dell’organizzando Festival, la cui edizione d’avvio, successiva ai due incontri-pensatoio del 2019 e del 2021, avrà luogo nell’estate 2022. Gli Atenei posseggono tutte le declinazioni disciplinari in grado di fornire alle città i nuclei narrativi utili a migliorare le loro performance di attrattività.
Le tre direttrici articolate in tavole rotonde del pomeriggio hanno riguardato un più ampio ventaglio di argomenti dell’edizione del 2022: la scelta è caduta sul teatro, sullo sport (in particolare connesso agli eventi olimpici) e sul turismo.
Attengono al racconto delle città anche i due documentari che si sono susseguiti: “Napoli Eden”, in cui l’ArtistaAnnalaura Di Luggo presenta un estratto, in quanto l’opera entrata in lizza per gli Oscar 2021 e adottata dai Ministeri della Cultura e degli Esteri, illustra un itinerario nella città campana dove si trovano allestite alcune sue installazioni molto suggestive, sul tema del riciclo.
Evento speciale è stata anche la presentazione di alcuni brani del work in progress del documentario “Strehler, com’è la notte?”, realizzato in occasione della nascita del grande regista teatrale e direttore artistico e, in controluce, del suo rapporto con Milano. La proiezione è stata preceduta da un intervento della vicedirettrice di Rai Documentari Karina Laterza, con il produttoreMarco Alessi.