“Il Dipartimento Politiche agricole e forestali ha profuso un incessante e intenso impegno di energie lavorative e di risorse, circa 10 milioni di euro in totale, a favore del sistema agroalimentare lucano nel periodo in cui, a causa della pandemia, molti operatori hanno richiesto sostegno”. Lo afferma il vicepresidente e assessore alle Politiche agricole e forestali Francesco Fanelli, ricordando che sono state oltre 3.000 le aziende beneficiarie degli aiuti.
Da ultimo, le 723 domande finanziate, per un importo di 1.800.000 euro, a valere sul bando RIPOV (Rete Interventi Programma Operativo Val d’Agri – Melandro – Sauro – Camastra), Linea D.2 “Interventi a sostegno dell’agricoltura in area POV per le aziende agricole”. Il bando è stato pubblicato sul BURB n. 79 del 1° novembre ed è consultabile sul sito della Regione Basilicata.
I 723 beneficiari riceveranno un contributo forfettario variabile dai mille ai settemila euro, in proporzione al fatturato relativo all’annualità 2019, oppure alla media dei ricavi valutati sul triennio 2017 – 2019, a titolo di ristoro per le perdite subite nel corso dell’emergenza sanitaria da COVID-19. Il bando è stato redatto in stretta collaborazione con i sindaci dei 35 comuni rientranti nell’area del Programma Operativo, a seguito di una fase di concertazione con il Dipartimento Politiche Agricole e Forestali, avviata negli ultimi mesi del 2020. “L’obiettivo dell’intervento – sostiene Fanelli – è quello di dare liquidità alle aziende agricole del Programma Val d’Agri per fronteggiare le difficoltà di carattere produttivo e commerciale create dalla pandemia”.
Questa azione va ad aggiungersi a quanto già realizzato con la misura 21 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 della Regione Basilicata, mediante la quale sono stati concessi ulteriori contributi forfettari a 2.200 aziende agricole lucane, per un aiuto complessivo di 7,3 milioni di euro, di cui 1,480 milioni di euro alle aziende agrituristiche e alle fattorie didattiche che, proprio nel periodo più difficile dell’emergenza sanitaria, sono state costrette a cessare temporaneamente le proprie attività.
Infine, circa 80 aziende del settore lattiero caseario hanno ricevuto un aiuto straordinario necessario a fronteggiare la crisi che le aveva colpite nella prima ondata da COVID-19 e che aveva causato una riduzione delle vendite.
“Desidero ringraziare le rappresentanze datoriali del comparto, con le quali ho sempre mantenuto vivo il confronto – conclude il vicepresidente – per il contributo offerto in questa fase, al fine di condividere scelte difficili in un momento particolarmente problematico”.