“La più grande dotazione finanziaria che il nostro Paese avrà a disposizione nei prossimi anni, 300 miliardi, serva a cambiare la condizione dei lavoratori a e garantire il giusto riconoscimento alla pensione con 41 anni di contributi, oltre alla possibilità di scegliere di andare in pensione a 62 anni sulla base dei propri contributi versati. Così come va data una risposta a chi ha pensioni ferme da tempo e non adeguate al costo della vita”. È quanto afferma in una nota il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.
“Il tema – aggiunge Summa – rimane la vera lotta all’evasione fiscale e la riforma del fisco improntata alla progressività. Occorre allargare la base contributiva, il che significa rimettere al centro il lavoro stabile e di qualità, superando le tante forme di lavoro precarie. La riforma delle pensioni – afferma il segretario – deve quindi essere necessariamente accompagnata da un piano straordinario per l’occupazione a partire dal lavoro pubblico, considerato che negli ultimi anni sono fuoriusciti dalla pubblica amministrazione 500mila lavoratori.
Sono questi i temi su cui i sindacati confederali, che rappresentano milioni di persone, chiedono un confronto al governo nazionale. È il momento che si diano risposte alle lavoratrici, ai lavoratori, ai giovani, ai pensionati e alle pensionate. Manca la volontà di fare le riforme che servono al Paese: fisco, sanità, non autosufficienza. Se non si daranno risposte – conclude Summa – siamo pronti alla mobilitazione: una mobilitazione che cresca dal basso e che parta dai territori e dai loro bisogni”.
Nov 02