Dopo aver dato, con la legge sull’enoturismo, la cornice normativa per “camminare le vigne”, oggi potremo camminare gli olivi”.
“L’accordo raggiunto ieri in Conferenza Stato Regioni sul decreto attuativo per le attività oleoturistiche rappresenta una grande opportunità per l’olivicoltura lucana – commenta Paolo Colonna Presidente OPROL Olivicoltori Lucani – Con l’oleoturismo si mette a valore una tradizione che in Italia, al pari di quella del vino, vanta un patrimonio inestimabile, fatto di tradizione, paesaggio ed esperienze da vivere negli oliveti e nei frantoi”.
L’oleoturismo diventa al pari dell’enoturismo, una attività agricola connessa ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile. Tutte le attività di conoscenza dell’olio d’oliva consistono in:
· visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’ulivo;
· degustazioni e commercializzazione delle produzioni aziendali dell’olio d’oliva, anche in abbinamento ad alimenti (purché non si tratti di ristorazione in quanto soggetta ad altra disciplina);
· iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito dei luoghi di coltivazione e produzione.
OPROL è stata tra le prime OP a credere nell’oleoturismo con attività esperienziali tra gli olivi, degustazioni tematiche che hanno visto il coinvolgimento di molti produttori e dell’Istituto Alberghiero di Marconia. “L’olio è cultura, identità, territorio elementi che inevitabilmente caratterizzano e rendono appetibile una destinazione, il decreto attuativo rappresenta un importante passo che conferma la multifunzionalità dell’agricoltura che si apre a importanti sfide – conclude Paolo Colonna – come quella che la nostra associata Giusi D’Oronzio sta portando avanti a Colobraro con il Museo dell’Olio e il suo oliveto secolare”
Sul tema interviene anche AGIA-CIA “il decreto attuativo è un’occasione per rivolgersi con un approccio innovativo anche al turista-consumatore, olio e turismo binomio perfetto per far conoscere il processo produttivo e degustativo dell’olio extravergine – dichiara Rudy Marranchelli Presidente AGIA CIA Basilicata e VicePresidente Nazionale – Dare la possibilità di conoscere e degustare l’olio extravergine d’oliva, vivere di persona il processo di molitura e la produzione nel periodo di raccolta e concludere il viaggio con passeggiando tra olivi secolari e monumentali.Il comparto olivicolo lucano vanta 145 frantoi attivi, 28mila ettari, un’IGP Olio Lucano e una DOP Vulture. Con 30mila aziende e 5milioni di piante, abbiamo tutti i numeri per giocare e puntare su un turismo sostenibile, responsabile capace di contribuire allo sviluppo turistico della regione. I giovani imprenditori agricoli di CIA sono pronti alla sfida, determinante sarà il ruolo di OPROL, più importante e rappresentativa OP Olivicola della regione, dell’ALSIA, dell’APT, delle Pro Loco, Associazione Città dell’olio e di tutti quei soggetti pubblici e privati che saranno chiamati a fare rete”.