Nell’ambito delle iniziative dell’Associazione Cuochi Italiani sui temi dell’ Educazione Alimentare e della dieta Euromediterranea a Palazzo Italia Bucarest si è tenuto un incontro tra il presidente Giovanni Baldantoni e il prof. Giuseppe Castaldo, autore del libro “Oleopatic diet”.
Il testo, dalla prefazione di Giulio Bertola, è lo specchio della grande esperienza dello scrittore e di estrema utilità in una realtà con grandi esigenze terapeutiche . Il libro illustra tutte le caratteristiche della Dieta Oloproteica e la sua storia, dai primordi ai nostri giorni, al fine di combattere gli ostracismi ingiustificati ma anche le banalizzazioni pericolose.
La dieta oloproteica è un tipo di dieta strutturata e studiata dal Dr. Giuseppe Castaldo, in seguito agli studi fatti in precedenza dal Prof. Blackburn. E’ un tipo di regime dietetico in base al quale il fatto che il non ci siano carboidrati neutralizza l’effetto anabolico dell’insulina per quanto riguarda i grassi. E’ un tipo di dieta in cui vi è la totale assenza dei carboidrati e un eccessivo consumo di proteine. Si completa di varie fasi. La prima fase è considerata quella maggiormente drastica e rigida, mentre le restanti fasi sono più complete e maggiormente facili da seguire. Una dieta da seguire per 21 giorni circa ed è utile da seguire per chi soffre di obesità in forma molto grave. Non è possibile stabilire un vero e proprio menù, oltre a capire quali alimenti consumare. E’ compito del medico riuscire a capire quali alimenti consumare a seconda dei casi e delle diverse patologie del paziente. Sarà compito del medico stabilire quali sono gli alimenti da consumare e le giuste proporzioni a seconda dei casi.
Nel sottolineare l’importanza dello scambio di esperienze e di conoscenze Baldantoni ha evidenziato che la mission dell’ACI, presieduta dalla chef Enza Barbaro nasce da quanto previsto nella Gazzetta ufficiale della Comunità Europea (218/c 232/01) perché un’alimentazione sana per i bambini è il futuro sano dell’Europa. La promozione e il sostegno della sana alimentazione sono in armonia con le indicazioni dei nutrizionisti e dietologi che propongono ai sempre più frequenti pazienti, purtroppo anche ragazzi, interessati da problemi di alimentazione e sovrappeso che fanno della Basilicata la regione a più alto tasso obesità infantile. La “Cucina Mediterranea” – ha sottolineato Enza Barbaro – diventa un’opportunità per migliorare lo stile di vita delle future generazioni, un momento di crescita sociale, maggior partecipazione della donna nel contesto dell’educazione alimentare, aggregazione, valorizzazione dei prodotti locali d’Europa, momento di promozione turistica ed economica attraverso la cucina, promozione e sostegno della sana alimentazione, in armonia con quanto i nutrizionisti proporranno ai sempre più frequenti pazienti interessati da problemi di alimentazione.