Si è concluso mercoledì 10 novembre il Laboratorio “Matera città saggia?”, un hackathon civico per vivere la città in modo più sostenibile.
L’iniziativa rientra nell’ambito delle azioni del PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale), tese al potenziamento delle competenze digitali e di cittadinanza digitale ed è stata proposta dall’I.I.S. Duni-Levi di Matera, scuola capofila della rete Terzo Paradiso. Con il laboratorio “Matera Città Saggia?” venti studenti e studentesse delle classi seconde e terze della secondaria di primo grado Istituto Comprensivo Minozzi Festa si sono immersi in una missione speciale per scoprire la città da una prospettiva diversa e si sono confrontati con questioni di fondamentale importanza per il futuro di tutti.L’attività ha avuto come sede logistica la struttura “Le Monacelle”.
ll termine hackathon è un neologismo, inventato nel 1999 partendo dalle parole inglesi hacker e marathon. Gli hackathon sono veri e propri meeting tra persone chiamate a collaborare e progettare insieme soluzioni creative e innovative ad un dato problema. Un hackathon può avere diverse finalità, in ambito sociale, artistico, culturale e dura diverse giornate nelle quali le attività di brainstorming, ricerca, azione, creazione e condivisione dei risultati, sono portate avanti a ritmo accelerato. I nostri ragazzi sono stati impegnati in due round di attività, in piccoli gruppi, dal 3 al 5 novembre e poi dall’8 al 10.
I diversi team hanno scoperto i lati più sostenibili della città, creando una mappa collaborativa, per ispirare i cittadini a vivere Matera in modo più responsabile.Si è trattato di vere e proprie “Olimpiadi di creatività” per la soluzione di piccoli e grandi problemilegati al raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 nel nostro territorio.In quello che potremmo definire un “mapathon”, i ragazzi hanno individuato e mappato i luoghi sostenibili della città. Per poterlo fare, hanno visitato e interrogato, con criteri e metodi innovativi, i luoghi e le persone che li abitano, semplici cittadini oresponsabili di punti di interesse, biglietterie dei servizi pubblici, sportelli, attività commerciali e culturali,per scoprire, attraverso le loro storie e i loro racconti, la città in una prospettiva“green”.
Quante attività sono eticamente e veramente rispettose dell’ambiente? Quante e quali applicano principi di sostenibilità ambientale come l’utilizzo di imballaggi biodegradabili, la vendita e l’uso di prodotti a chilometro zero, contratti di lavoro regolari, uso di prodotti non tossici? Una volta effettuate le ricerche e le esplorazioni in lungo e largo per le vie del centro, i ragazzi hanno prodotto le “street maps”con l’indicazione di questi luoghi, le loro peculiarità, le attenzioni al rispetto dell’ambiente. Una sfida nella sfida è stata poi quella di rendere leggibile, accattivante e divulgabile la mappa digitale contenente i risultati della ricerca.I portavoce hanno avuto due minuti di tempo per spiegare la mappa e cinque per spiegare la strategia adottata!
I nostri giovanissimi talenti hanno vissuto un’esperienza unica, avvincente e divertente,alle prese con tecnologie all’avanguardia e hanno sviluppato le skills trasversali di lavorare in team, parlare in pubblico,relazionarsi, esprimere idee,prospettare soluzioni. La ricaduta positiva per la comunità e la città consiste nella creazione di ecosistemi innovativi che propongono nuove visioni di sviluppo sostenibile.Il progetto si è ben inserito nella complessità della nostra città, che nel corso della sua storia millenaria ha saputo, pur in mezzo a mille contraddizioni, accogliere, amalgamare e riorganizzare una pluralità di stimoli per uscirne ogni volta arricchita. Fino forse a meritare oggi il “bollino verde” della sostenibilità.