Il senatore lucano del M5S Arnaldo Lomuti vuole vederci chiaro. È tempo di risposte ai tanti interrogativi posti riguardo l’indagine epidemiologica sul C.O.V.A. di Viggiano e sui relativi rischi per la salute dei residenti, come è emerso dallo studio. “Ho deciso di depositare un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute, Roberto Speranza. È al corrente della situazione? Quali iniziative, alla luce dei fatti emersi, intende assumere al riguardo? Sarebbe opportuno convocare un tavolo di confronto con la Regione Basilicata per trovare tempestivamente una valida e rassicurante soluzione”.
I fatti
Nel 2014, i comuni lucani della Val d’Agri, Viggiano e Grumento Nova, commissionano uno studio epidemiologico denominato “Valutazione d’impatto sanitario” per verificare e approfondire il rapporto tra le estrazioni di petrolio e gas effettuate da ENI e la salute dei residenti dell’area, nella quale si evidenzia l’ubicazione del Centro Oli della Val d’Agri (C.O.V.A.);
Lo studio viene affidato al gruppo scientifico costituito da IFC-CNR, ISAC-CNR, ISE-CNR, Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari e Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio, coordinato dal Prof. Fabrizio Bianchi dell’Istituto di fisiologia clinica del CNR di Pisa;
A settembre 2017, vengono pubblicate le conclusioni dei lavori del gruppo scientifico, prima vera indagine epidemiologica effettuata nei dintorni del C.O.V.A. di Viggiano, impianto in esercizio dal 2001 nella zona industriale di Viggiano (PZ) (circa 180.000 metri quadri di superficie) che si occupa del trattamento degli idrocarburi prodotti dal giacimento lucano attraverso la separazione tra oli, gas e acque di strato;
I dati pubblicati dal gruppo di lavoro certificano l’esistenza di un’associazione di rischio sanitario, statisticamente rilevante, tra i fumi dell’impianto C.O.V.A. e i picchi di mortalità e ricoveri per patologie cardiovascolari e respiratorie registrati dal 2000 al 2013 a Viggiano e del vicino comune di Grumento Nova, con conseguente forte preoccupazione dei cittadini lucani, in particolare modo quelli della Val d’Agri;
Nel marzo 2018, l’Istituto Superiore di Sanità (I.S.S.), per l’Italia la massima autorità tecnico-scientifica in campo sanitario, nel rispondere alla richiesta di parere da parte della regione Basilicata, invia a quest’ultima una relazione attraverso la quale rileva diverse incongruenze nell’articolazione dello studio epidemiologico e in generale sottolinea i limiti che condizionano in modo determinante la validità complessiva del documento;
Critiche, successivamente rilanciate da ENI che ha evidenziato l’assenza di prove di una correlazione tra il C.O.V.A. e un aumentato rischio per la salute della popolazione;
Nel mese di settembre 2018, per restituire certezza ai cittadini disorientati dalle tesi contrapposte, la Giunta regionale, presieduta all’epoca dei fatti dal Governatore Marcello Pittella, decide di sottoscrivere un accordo di durata triennale con l’Istituto Superiore di Sanità che per missione svolge proprio studi di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, documentazione e formazione per tutto ciò che è inerente alla salute pubblica;
Per realizzare gli ulteriori approfondimenti al lavoro svolto dal gruppo di studio condotto dal Prof. Bianchi, viene pattuito il corrispettivo di euro 980.000 da destinare in favore del’I.S.S. a carico della regione Basilicata che avrebbe provveduto a prelevare tale somma dal Fondo di Svilppo e Coesione territoriale (D.G.R. 543/2018);
Il 4 settembre 2021, sono scaduti i 3 anni previsti dall’accordo Regione-I.S.S. per portare a termine il progetto di ricerca intitolato “Valutazione dell’incidenza dei fattori ambientali sullo stato di salute della popolazione residente con particolare riferimento alle attività estrattive petrolifere”.
Con deliberazione n. 202100873, nella seduta del 29.10.2021, la Giunta regionale della Basilicata, presieduta dal nuovo Governatore Vito Bardi, decide di revocare all’I.S.S., quale soggetto attuatore, le risorse FSC 2014-2020 pari a euro 980.000, annullandone ogni altro impegno assunto. Nella fattispecie al punto 3 della suddetta delibera, approvata con voto unanime della giunta, si prende atto del mancato espletamento delle attività di cui al progetto di ricerca “Valutazione dell’incidenza dei fattori ambientali sullo stato di salute della popolazione residente con particolare riferimento alle attività estrattive petrolifere” nel territorio della Val d’Agri, affidato all’I.S.S.