Elisabetta Chieca (Assessore turismo San Fele, già Vice Presidente della Rete Vie Francigene Basilicata): “Assegnati i fondi dal Ministero della Cultura (MiC) per i 2000 km del tratto della Via Francigena italiana. La Regione Basilicata non rientra tra i beneficiari. Di chi è la responsabilità?”. Di seguito la nota integrale.
Martedì, 16 novembre 2021: è notizia di oggi che sta per partire una grande azione di miglioramento infrastrutturale della Via Francigena, nel tratto italiano!
Sono stati sbloccati i fondi del Ministero della Cultura (MiC), ben 19,1 milioni di euro del “Piano Stralcio Cultura e Turismo FSC 2014 – 2020” per migliorare e qualificare punti strategici del percorso. Gli interventi sono stati individuati tempo addietro dalle Regioni e dalle Province, in collaborazione con l’Associazione Europea delle Vie Francigene, e validate dal MiC.
Si tratta di 68 interventi lungo l’intera Via Francigena italiana: messa in sicurezza del sentiero, nuovi tratti ciclabili, sistemazione di ponti, aree di sosta e fontanelle, marciapiedi, sistemazione di banchine. La suddivisione regionale delle risorse finanziarie è la seguente: Valle d’Aosta 1.810.525 €; Piemonte 1.669.617€; Lombardia 450.354€; Emilia 1.670.625€; Liguria 342.941€; Toscana 4.310.403€; Lazio nord 1.086.340€; Lazio sud 1.114.140€; Campania (nelle province di Caserta, Benevento e Avellino) 893.892€; Puglia 810.000€. Per un totale di 14.158.931€. Le Regioni della Via Francigena del sud beneficiano di un ulteriore finanziamento per azioni di geolocalizzazione e segnaletica (verticale e orizzontale) pari a 1.500.000€. Sono previsti infine 350.000€ per la cartellonistica generale e altre azioni trasversali. (fonte www.viefrancigene.org)
Perché la Regione Basilicata non rientra tra i beneficiari? Si tratta di un errore? L’Ufficio Cultura e Turismo della Regione Basilicata e la Dirigente Patrizia Minardi sono in grado di rispondere, almeno questa volta?
Presidente Bardi e tutta la Giunta Regionale, è arrivato il momento di intervenire e di mettersi al passo delle altre regioni del sud e di puntare anche sul turismo dei cammini. Si faccia un tavolo tecnico-operativo tra Istituzioni, Associazioni e tutti colori che sono appassionati di storia dei cammini o come me, che dal 2013, hanno lavorato allo sviluppo delle vie francigene di Basilicata e alla candidatura del Dossier al Consiglio d’Europa.
Si tratta di una notevole opportunità per la Via Francigena che vive oggi un momento di grande dinamismo e riconoscimento internazionale. E’ cresciuta la consapevolezza nei territori sull’importanza di investire energie e risorse su un progetto che favorisce lo sviluppo culturale, socio-economico e turistico delle aree attraversate e di quelle circostanti. Si sta anche lavorando, in vista del Giubileo 2025, alla candidatura UNESCO del tratto e all’inserimento dell’itinerario nel Patrimonio dell’Umanità.