Riforma del Reddito di Cittadinanza, Consigliere regionale Leggieri (M5s): “Paralisi delle Politiche attive del lavoro”. Di seguito la nota integrale.
Per rendere più equa ed efficace la misura del Reddito di cittadinanza, il Comitato Scientifico per la valutazione del RdC, nominato nel marzo di quest’anno, ha redatto un primo Rapporto in cui sono state indicate dieci proposte, tra le quali, la rimodulazione dei criteri di accesso a tale misura e l’implementazione dei patti per il lavoro e per l’inclusione sociale. Spiace constatare, però, che le proposte formulate dal Comitato, presieduto dalla professoressa Chiara Saraceno, sociologa di fama internazionale, non sono state accolte ma, addirittura, nella finanziaria sono state previste condizioni più stringenti per i beneficiari; in particolare è stata inserita una norma in base alla quale le offerte rifiutabili senza decadere dal beneficio non sono più tre, ma due. E’ chiaro che si vogliono far ricadere tutte le colpe dell’assenza di politiche attive e della mancanza di domanda di lavoro sulla stragrande maggioranza dei beneficiari, descritti quasi sempre come dei pigri e nullafacenti. Il decreto n. 59/2020 ha individuato i criteri di riparto delle somme e le modalità di utilizzo delle risorse per l’ammodernamento infrastrutturale e tecnologico dei CpI. Il contributo assegnato alla nostra Regione ammonta, per il 2020, a oltre 3 milioni di euro; una tale cifra dovrebbe portare, nel volgere di un triennio, ad un raddoppio del personale in servizio, con formazione ed aggiornamento costanti. Ma in Basilicata la situazione dei Centri per l’Impiego è al collasso: il Piano di Rafforzamento non è ancora partito e, dopo i numerosi pensionamenti, non sono stati espletati i relativi concorsi per il reclutamento di circa 200 unità a tempo indeterminato. Non è dato sapere come saranno presi in carico e gestiti mensilmente tutti i percettori ‘occupabili’, visto che il contratto dei 2.500 navigator, di cui 31 impiegati nella nostra regione, scadrà alla fine di dicembre. Forse ad aiutare i beneficiari del reddito di cittadinanza a cercare lavoro saranno i pochi dipendenti in servizio presso i CpI lucani? A tutto ciò si aggiunge la reiterata gestione commissariale dell’Agenzia regionale per il lavoro e l’apprendimento (Arlab) che ha comportato la paralisi di tutte le attività di politiche attive del lavoro e neanche la nomina del nuovo Direttore generale dell’Agenzia ha prodotto risultati lusinghieri, tant’è che, di fatto, tutte le attività e le politiche attive sul lavoro risultano ancora paralizzate. Mentre le altre regioni hanno concluso o stanno concludendo gli iter concorsuali, in Basilicata tutto è fermo per incapacità e volontà politico-amministrativa. Questo possibile ulteriore stallo di Arlab purtroppo potrebbe andare a inficiare l’utilizzo delle risorse previste nella Missione 5 ‘Inclusione e coesione’ del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).Per l’attuazione del Piano del lavoro denominato Gol, per la Basilicata sono stati stanziati 9 milioni di euro. Si tratta di un programma finalizzato alla formazione e all’inserimento nel mondo del lavoro, ma non sappiamo se la Regione nel frattempo ha inoltrato al Governo nazionale la proposta di impiego dei fondi. E speriamo che queste risorse non andranno perse.Un dato è inoppugnabile: la macchina non è mai partita e non si sa ancora nulla circa l’eventuale pubblicazione dei bandi per l’assunzione di nuovo personale. Non è più tollerabile continuare ad assistere a questo scempio politico-amministrativo, se non ci sono più le condizioni per governare, la Giunta di centrodestra ne prenda atto definitivamente e tragga le dovute conclusioni.
Gianni LEGGIERI – Consigliere Regionale M5S Basilicata