Nel Museo Ridola di Matera è stata presentata questa mattina in anteprima ai giornalisti la mostra “Da Matera a Pompei, viaggio nella bellezza”. All’incontro hanno partecipato i curatori Annamaria Mauro, Direttrice del Museo Nazionale di Matera e Massimo Osanna, Direttore Generale Musei e Silvia Vertesago, funzionario archeologico del Parco Archeologico di Pompei in rappresentanza del direttore Gabriel Zuchtriegel. La mostra resterà aperta fino al 30 giugno 2022.
La mostra intende raccontare il gusto estetico e il ruolo della donna nel mondo antico in epoche e contesti differenti.
Un viaggio nella bellezza tra Pompei e la Basilicata per raccontare il ruolo della donna nel mondo antico, attraverso ornamenti e gioielli, espressione del gusto estetico di epoche e contesti differenti, ma anche simbolo di uno status sociale.
La mostra “Da Matera a Pompei. Viaggio nella bellezza” è frutto della collaborazione tra il Museo Nazionale di Matera e il Parco Archeologico di Pompei e il Ministero della Cultura – mette a confronto e unisce due contesti archeologici molto diversi tra di loro e lontani nello spazio e nel tempo
Da un lato la Basilicata antica, influenzata dai costumi e dalle mode del mondo greco coloniale, dall’altro Pompei e l’area vesuviana, dove nel I secolo d.C. sono ben documentati lo stile e il gusto romano.
Di seguito i particolari della mostra
Un viaggio nella bellezza tra Pompei e la Basilicata, per raccontare il ruolo della donna nel mondo antico, attraverso ornamenti e gioielli, espressione del gusto estetico di epoche e contesti differenti, ma anche simbolo di uno status sociale. Così la mostra “Da Matera a Pompei. Viaggio nella bellezza” allestita presso il Museo archeologico Domenico Ridola dal 18 novembre 2021 al 30 giugno 2022 – frutto della collaborazione tra il Ministero della Cultura, il Museo Nazionale di Matera e il Parco Archeologico di Pompei – mette a confronto e unisce due contesti archeologici molto diversi tra di loro e lontani nello spazio e nel tempo Da un lato la Basilicata antica, influenzata dai costumi e dalle mode del mondo greco coloniale, dall’altro Pompei e l’area vesuviana, dove nel I secolo d.C. sono ben documentati lo stile e il gusto romano.
La mostra introduce i visitatori in un mondo dorato con l’esposizione di un vaso a figure rosse della Collezione Rizzon del Museo di Matera, che riporta nell’iconografia la rappresentazione di monili e ornamenti, e due straordinari reperti da Pompei: l’affresco di una Vittoria alata riccamente ornata e la sensuale statua della Venere da Oplontis, simbolo della mostra.
Il percorso prosegue poi con il confronto tra le due realtà. Per i contesti del Materano (Timmari, Montescaglioso, Matera, Tricarico) le più ricche fonti di conoscenza di questo aspetto della vita femminile antica sono i corredi funebri e i contesti sacri. I preziosi ritrovati mostrano la particolare attenzione che anche le popolazioni locali avevano per il gusto e l’estetica dai tempi più antichi. Ornamenti in pasta vitrea, argento e oro, prodotti sia in Magna Grecia sia nel Mediterraneo Orientale, erano per le donne di rango elevato un vero e proprio status symbol. La lavorazione di particolari materiali, come l’ambra che era estratta nell’area del Mar Baltico e lavorata da artigiani etrusco-campani, indica anche un florido commercio legato a questo tipo di oggetti esclusivi.
I materiali provenienti da Pompei e dall’area vesuviana (Stabiae, Oplontis, Terzigno), appartenenti a cronologie più recenti, testimoniano a pieno i modelli della cultura e della società romana dell’epoca. Questi mostrano proprio l’abbandono del rigore e dell’austerità della precedente età repubblicana, in favore di esibizione di lusso in età imperiale, per le classi sociali emergenti.
L’aspetto più interessante dei ritrovamenti di Pompei, distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., è proprio legato alla vita di chi possedeva questi oggetti. Molti di questi erano ancora indossati da coloro che fuggivano e che li avevano portati con sé nella speranza di un futuro. A chiudere l’esposizione è, infatti, la copia del calco della fanciulla della villa B di Oplontis, sulla quale si possono ammirare i monili aderenti al corpo.
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La fotogallery della mostra “Da Matera a Pompei, viaggio nella bellezza” (foto www.SassiLive.it)