L’Oprol Organizzazione di Produttori che rappresenta 1300 olivicoltori lucani si prepara, con il coinvolgimento CIA Agricoltori Lucani e Legacoop Basilicata, ad un tavolo tecnico finalizzato alla elaborazione di proposte a sostegno dell’olivicoltura lucana.
“L’olivicoltura lucana, nel 2021, è stata messa in ginocchio da quella che può definirsi una crisi epocale, frutto di una vera e propria ‘tempesta perfetta’ causata da: basso prezzo delle olive e dell’olio, resa inferiore alla media, grandi difficoltà nel reperire la manodopera necessaria al raccolto”. Così Paolo Colonna Presidente di Oprol. Colonna si sofferma sulle basse rese delle olive in tutta la regione “un calo del 35-40%, dovuto soprattutto alla siccità estiva che ha minato l’inolizione dei frutti, la più importante fase di maturazione della drupa dell’olivo, in cui si verifica l’aumento della componente lipidica dei frutti. Una tempesta economica per i produttori e gli stessi frantoiani; a questo si aggiunge anche l’aumento dei costi di produzione in campo, l’impennata del prezzo del gasolio in primis”.
Dal monitoraggio sulle aziende associate la bassa resa non influisce sulla qualità dell’olio, che anche per l’annata in corso sembra testarsi su standard molto elevati grazie al supporto in campo e a frantoi sempre più specializzati nella molitura con attrezzature all’avanguardia capaci di garantire al massimo standard organolettici e nutrizionali dei prodotti, frutto anche di piani operativi e di investimento.
Il direttore Paolo Carbone aggiunge che per uscire dalla crisi è sicuramente necessario riconoscere maggiore valore aggiunto al prodotto extravergine di oliva ancora di più se certificato e tracciato. Solo con un maggior prezzo dell’olio extravergine di oliva possiamo riconoscere a tutti i componenti della filiera pieno rispetto del loro lavoro e dei loro investimenti.
La Cia- Agricoltori lucana ha messo a disposizione le sue strutture, a partire dal GIE (Gruppo di interesse economico) olivicoltura per studiare a fondo la problematica e dare supporto alle Istituzioni e alle Organizzazioni dei Produttori, lavorando attivamente sulla parte di riconoscibilità del marchio IGP dell’Olio Lucano e per il potenziamento di mercato sulla Filiera.