Ricostituzione del “Comitato borghi”, Saverio Lamiranda (Terre di Aristeo): “Una svolta per i piccoli borghi”. Di seguito la nota integrale.
La ricostituzione del ‘Comitato borghi’, su iniziativa del ministero della Cultura Dario Franceschini e il decreto firmato da lui e dal Ministro del Turismo Massimo Garavaglia che ammette a finanziamento – per un totale di 30 milioni di euro – gli interventi di riqualificazione dei centri storici e di valorizzazione turistico-culturale da realizzare in piccoli comuni delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia sono primi provvedimenti significativi, in attesa dei programmi di spesa del Pnrr per un miliardo di euro, che vanno nella direzione indicata da tempo dal Distretto Turistico Terre di Aristeo e dal comitato di coordinamento dei Distretti Turistici italiani.
In particolare, valutiamo positivamente la svolta che si intende attuare rifuggendo da precedenti ed inefficaci interventi di finanziamenti a pioggia – come indica con chiarezza il Ministro Franceschini – per puntare su progetti di rigenerazione culturale, sociale e economica. E’ questa la strategia del Distretto Terre di Aristeo – che nasce con Agorà 2018 a Metaponto – per affrontare con programmi adeguati l’emergenza delle emergenze che è lo spopolamento demografico dei nostri borghi mettendo al centro l’attrazione turistica e la buona occupazione, stabile e qualificata, per offrire una prospettiva di lavoro e di vita ai giovani nei propri paesi.
Dalla scorsa stagione estiva è venuta la conferma che i piccoli comuni, i borghi che sono autentici scrigni di risorse “a cielo aperto” e nella massima garanzia di sicurezza per la salute, sono la tendenza della vacanza post Covid ma anche che in tante realtà del Sud si manifesta un nuovo protagonismo dei territori all’interno di una forte competizione tra loro per poter intercettare la domanda turistica italiana e auspichiamo presto anche estera. E’ l’incoraggiamento migliore a proseguire il percorso che ci siamo dati superando non pochi ostacoli di incomprensione e di sottovalutazione.
Nelle scelte del Governo cogliamo dunque una condivisione di proposte, programmi, idee.
Per realizzare la prospettiva di ripresa riteniamo innanzitutto necessario diffondere una cultura d’impresa per realizzare un “Turismo di Comunità” caratterizzato esperienzialmente, valorizzando le “unicità” esistenti e le “identità” specifiche territoriali, coinvolgendo tutti gli operatori, le organizzazioni e soggetti residenti costituenti l’intera Comunità Sociale, Religiosa e Civile organizzata. Su questo riteniamo importante la sinergia – oltre a quella già acquisita dai Comuni che aderiscono al Distretto – dell’Apt e della Regione per condividere il percorso più efficace.
L’idea proposta dà – naturalmente – per scontato la inderogabile necessità di una complementarietà anche di interventi infrastrutturali e formativi propedeutici alla realizzazione di un “turismo di comunità” dove la partecipazione del “privato” rimane essenziale, certamente rispetto della specificazione dei diversi ruoli e funzioni di ognuno.
Perché queste prospettive possano realizzarsi, specialmente nell’interesse delle nuove generazioni e delle comunità dei borghi, è indispensabile innovare anche nella governance pubblico-privato così come il Distretto sta sostenendo da tempo.
Sono temi che approfondiremo con i Ministri Franceschini e Garavaglia (ma anche con gli altri direttamente interessati) attraverso il prosieguo dell’interlocuzione avviata ai tavoli nazionali dal Coordinamento dei Distretti Turistici e che intendiamo discutere con le “comunità turistiche locali”, le istituzioni comunali, le rappresentanze sociali e, ci auguriamo, con Regione ed Apt con tavoli regionali.