“Petrolio e occupazione; De Filippo: senza posti rivedremo posizione su estrazioni.
Dopo l’incontro con i disoccupati di Viggiano, il presidente annuncia l’invio di una lettera all’Ad di Eni Scaroni: “Responsabili verso il Paese, ma chi ha i disagi deve avere le opportunità”
“Anche nello sforzo responsabile che la Basilicata offre al Paese in materia energetica, è imprescindibile che chi vive i disagi abbia anche le opportunità, a partire da quelle occupazionali”. E’ il concetto che il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo esprime in una lettera indirizzata all’Ad di Eni Scaroni, per sollecitare attenzione e garanzie occupazionali per i lavoratori della Val d’Agri, le stesse garanzie che la Regione vuole ottenere con il contratto di sito con le compagnie petrolifere e i sindacati, a cui si sta lavorando con costanti interlocuzioni, perché il petrolio porti realmente sviluppo e lavoro in Basilicata.
La decisione di inviare una lettera perentoria al vertice della compagnia petrolifera è maturata oggi al termine dell’incontro tra il governatore lucano, il sindaco di Viggiano, Giuseppe Alberti, e una delegazione di disoccupati della Val d’Agri.
Il sindaco Alberti e i lavoratori hanno manifestato il disagio per le scarse opportunità di lavoro in Val d’Agri derivanti dal petrolio. Non perché l’industria petrolifera non crei occupazione ma perché le società non assumono manodopera locale.
“Il ministro Passera – ha detto De Filippo – ha affermato che il rilancio degli idrocarburi porterebbe 25 mila posti di lavoro in Italia e l’aumento dello 0,5 per cento del Pil del Paese. In Basilicata la questione petrolio è arrivata a un punto di snodo. Il greggio dei nostri giacimenti deve garantire reali benefici al territorio. Il Memorandum è un impegno a mettere in campo azioni straordinarie perché si creino, in questo momento di grandissima difficoltà, condizioni di crescita per la Basilicata nel rispetto del benessere delle comunità e dell’ambiente. O tutto questo si verifica o dovremo rivedere la partita del petrolio in Basilicata. E quindi bene farebbero le compagnie e le imprese interessate a raccogliere, una volta per tutte, il grido di dolore che sale dal territorio”.