L’ex sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri replica all’assessore comunale alla cultura del Comune di Matera Tiziana D’Oppido rispetto alla vicenda che riguarda la decisione dell’Amministrazione Comunale di Matera di revocare il bando per la locazione di 15 immobili nei Sassi. Di seguito la nota integrale.
Da sempre esiste un noviziato monacale e un noviziato istituzionale.
Oggi presso il governo municipale alberga una disinvolta novizia che pretende di recitare il “De Profundis” non avendo ancora imparato l’“Ave Maria”.
Non ostile al latino, per inerzia ma con supponenza, ripete l’inno mortifero del “Diesirae, diesilla” per seppellire la disastrosa giunta De Ruggieri.
Con convinzione l’Assessore ai Sassi Tiziana D’Oppido, scagliando frecce avvelenate contro il precedente governo, difende la revoca della assegnazione di immobili nei Sassi all’Associazione CNA perché ormai modificati nella loro integrità abitativa da vandalismi e da occupazioni abusive. La D’Oppido segnala che tale condizione di impraticabilità sussisteva all’atto della pubblicazione del bando, nella inerzia colpevole del Sindaco De Ruggieri e dell’Assessore Fiore.
In questa funzione di notaio la D’Oppido ignora il ruolo determinante dell’Assessore Simona Orsi che ha estratto dallo stanco grigiore burocratico una pratica addormentata tanto da consentire la pubblicazione del bando il 9 settembre 2020.
Nella rincorsa accusatoria la D’Oppido ignora tre fatti concludenti: l’inizio della sua responsabilità amministrativa al 22 ottobre 2020, l’aggiudicazione della gara al CNA il 29 dicembre 2020 e la relazione del dirigente, dott. Salvatore Pietrantuono De Marco, redatta a conforto della determina di revoca ed emessa con coerenza il giorno dei morti (2 novembre 2021).
Da questo quadro temporale sorge immediata una domanda: per quale ragione la D’Oppido ha permesso l’assegnazione dei locali al CNA il 29 dicembre 2020 in presenza di una registrata impraticabilità funzionale?
La verità è nelle parole del dott. De Marco che ha motivato la determina di revoca perché: “sussistono sopravvenute circostanze, dovute alla vandalizzazione dei locali e alla loro occupazione abusiva, che mutano le condizioni originarie come indicate nel bando e che di fatto impediscono la concretizzazione degli obiettivi nello stesso prefissi”.Il De Marco, in definitiva, chiarisce che sono “sopravvenute” circostanze negative che hanno mutato le condizioni originarie presenti nel bando.Il che, in italiano, significa che all’epoca del bando le condizioni qualitative degli immobili sussistevano e che le distruzioni e le occupazioni sono avvenute dopo!
Mi chiedo, se la decomposizione degli immobili fosse stata già registrata prima o durante i tempi del bando (e questo è smentito dal De Marco), dov’era l’Assessore ai Sassi nei lunghi 12 mesi della sua azione di governo per risolvere tale importante problema?
Dico importante perché il “Quartiere degli Artieri” è la necessaria costruzione di un luogo di riferimento per il turismo di scelta (e non per quello casuale),dove incontrare ed acquistare prodotti autentici edistintivi dell’artigianato artistico materanoe territoriale, sfuggendo al luccichio delle esposizioni inqualificabili di miserabili souvenir.
Il “Quartiere degli Artieri” deve diventare l’alternativa alla chincaglieria consumistica e l’epicentro culturale delle autentiche produzioni artigianali.
Su questo obiettivo doveva e dovrà muoversi l’Assessore D’Oppido, ricordando due condizioni che potevano garantire comunque la conclusione del bando: la presenza di un unico concorrente e la intelligente soluzione finanziaria definita dall’avv. Luigi Silvano, un tempo esperto legale dell’Ufficio Sassi, per cui sono stati ceduti ai richiedenti gli immobili diruti dei Sassi senza impegnare risorse pubbliche in quantol’investimento privato è stato contabilizzato e capitalizzato a scomputo dei canoni dovuti.
La regola è stata di tale efficacia per cui nei Sassi vi è stata una contribuzione di risorse private di oltre 300 miliardi di lire!
Non bisogna stracciarsi le vesti per la mancanza di soldi, ma bisogna consumare le suole delle scarpe per frequentare i luoghi romani delle scelte e dei finanziamenti sfruttando sapientemente la propria conformità partitica ad autorevoli responsabili della politica nazionale.
In materia di Sassi sarebbe sufficiente che nella legge di bilancio in corso di approvazione siano stanziate risorse appropriate per rifinanziare l’art. 1, comma 347, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.
Il noviziato è lungo e ci vorrà del tempo per cantare il “Te Deum”.