Margherita Perretti, Presidente Commissione regionale pari opportunità, in una nota condanna la vignetta di Mannelli apparsa questa mattina sul quotidiano nazionale “Il Fatto Quotidiano” perchè “utilizza il corpo delle donne in maniera inappropriata e volgare”.
Ancora una volta siamo costrette a dover censurare con forza il linguaggio offensivo e sessista da parte di alcuna stampa che utilizza il corpo delle donne in maniera inappropriata e volgare.
La comunicazione dei mass media ha un ruolo molto importante nella veicolazione di messaggi socialmente rilevanti. Troppo spesso, però, il linguaggio e le immagini utilizzate rimandano alla mercificazione del corpo. Uno stereotipo a cui non è più possibile sottostare.
La violenza maschile sulle donne è tra le violazioni dei diritti umani più diffuse al mondo, in molti in questi giorni lo ripetono ripromettendosi di volerla combattere ed invece, proprio oggi a ridosso della giornata internazionale contro l’eliminazione della violenza nei confronti delle donne, un quotidiano nazionale, in prima pagina, ha pubblicato una vignetta che non ha nulla di satira politica. Un’immagine volgare e offensiva per la quale chiediamo una ferma condanna da parte dell’ordine nazionale dei giornalisti. Ricordiamo che la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica , ratificata dall’Italia con legge 27 giugno 2013, n. 77 ha impegnato gli stati a “incoraggiare i mezzi di comunicazione e i mass media a partecipare all’elaborazione e all’attuazione di politiche e alla definizione di linee guida e di norme di autoregolazione per prevenire la violenza contro le donne e rafforzare il rispetto della loro dignità”. Questo obiettivo riteniamo che non sia stato ancora raggiunto. Un impegno che dovrebbe essere in cima all’agenda politica del nostro paese perché come sottolineato dall’ultimo rapporto del Grevio la cultura italiana è ancora molto intrisa di discorsi d’odio sessisti, dalla misoginia e dalla tolleranza verso la violenza nei confronti delle donne. Riteniamo, quindi, indispensabile ed indifferibile da parte di tutte le Istituzioni l’impegno quotidiano, costante e serrato volto sia a combattere l’imbarbarimento del linguaggio, che a lavorare sulle questioni di genere in ogni ambito, con azioni quotidiane e di responsabilità.