La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, a dieci anni della convenzione di Istanbul, forse mai come quest’anno con 104 donne uccise, di cui 3 negli ultimi 3 giorni, non può lasciare in nessun modo spazio alla retorica e tanto meno alla formalità. E’ quanto afferma la dirigente nazionale e regionale di Confartigianato Rosa Gentile, impegnata sui temi della tutela della donna anche attraverso l’attività di associazioni femminili e di volontariato e che ha postato un video su facebook. Oggi – aggiunge – dobbiamo andare oltre la semplice riaffermazione di un impegno e avviare percorsi culturali e trasversali importanti insieme al rafforzamento dell’attività dei Centri – ancora troppo pochi specie al Sud – che con persone competenti si occupano di aiutare le vittime delle violenze. Purtroppo la “foto simbolo” del ritardo della politica è quella della ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti che ha discusso la mozione contro la violenza sulle donne in un Paramento deserto con solo otto deputati su 630 in aula ad ascoltarla. Silenzio, abbandono, indifferenza, imbarazzo: è quanto di più brutto possa sperimentare sulla propria pelle una donna vittima di violenza, lasciata sola nella propria battaglia. Questo – continua Gentile – ci dà più determinazione in questa giornata per alzare la voce e chiedere a tutta la politica di assumere comportamenti ed atteggiamenti adeguati alla gravità sociale che rappresenta la violenza contro le donne provvedendo, prioritariamente, ad adeguare la legislazione in vigore a partire dalle misure perfezionate col nuovo Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023, presentato in Cdm la scorsa settimana. Deve quindi crescere l’appello alle donne a denunciare ogni tipo di violenza subita e contestualmente individuare azioni per l’autonomia lavorativa delle donne con l’introduzione del “reddito di libertà e microcredito di libertà”.