Si è svolta questa mattina in Piazza Vittorio Veneto a Matera, sotto la facciata del Palazzo dell’Annunziata, la cerimonia della scopertura del monumento commemorativo dedicato a Francesco Paolo Conte, Medaglia d’Argento al Valor Civile.
L’opera, in bronzo, è stata realizzata dallo scultore materano Raffaele Pentasuglia.
Alla cerimonia hanno partecipato la nipote di Francesco Paolo Conte, Franceschina Loperfido, il Vice Capo della Polizia – Vice Direttore della Pubblica Sicurezza preposto all’Attività di coordinamento e di pianificazione delle Forze di polizia, Prefetto Maria Teresa Sempreviva e altre autorità civili, militari e religiose, tra cui il Prefetto di Matera Sante Copponi, l Procuratore della Repubblica di Matera, Pietro Argentino il Questore di Matera Eliseo Nicolì, l’assessore regionale Rocco Leone, il Sindaco di Matera Domenico Bennardi, il vice sindaco Rosa Nicoletti, il presidente del Consiglio comunale Antonio Materdomini, l’assessore comunale Angelo Cotugno, il consigliere comunale Gianfranco Losignore, il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese e l’Arcivescovo di Matera Monsignor Pino Caiazzo.
Francesco Paolo Conte, materano, Guardia di Pubblica Sicurezza, morì proprio in piazza Vittorio Veneto il 24 ottobre 1928, a soli 28, anni durante il soccorso prestato ad alcuni concittadini in pericolo a causa di un terribile nubifragio che in quella giornata si abbatté sulla città di Matera.
Dopo la scopertura, la cerimonia è proseguita all’interno del teatro Guerrieri, con gli interventi del Questore Eliseo Nicolì, del Sindaco Domenico Bennardi, dei familiari di Francesco Paolo Conte, dello scultore Raffaele Pentasuglia, del Prefetto Sante Copponi e del Vice Capo della Polizia, Prefetto Maria Teresa Sempreviva. L’incontro si è concluso con l’esecuzione di alcuni brani da parte di Martina Tragni e Vincenzo Parziale, due studenti di canto lirico del Conservatorio Duni di Matera, guidati dalla docente Nuccia Taffarel.
La collocazione del monumento, opera dell’artista materano Raffaele Pentasuglia, è la conclusione di un lungo iter nato dalla proposta dell’ex Questore di Matera Luigi Liguori, entusiasticamente accolta dalla precedente Amministrazione comunale e portato a termine dall’attuale Questore di Matera Eliseo Nicolì e dall’Amministrazione guidata da Domenico Bennardi.
Era il 24 ottobre 1928 quando sulla città di Matera si abbatté un violento nubifragio: le acque dilagarono per i sottani di Piazza Vittorio Veneto allagandoli. In un sottano situato di fianco alla chiesetta della “Mater Domini” alcune persone erano intrappolate nella loro abitazione e Francesco Paolo Conte, giovane Guardia di Pubblica Sicurezza in servizio a Roma e in licenza nella sua città natale, legato a una corda si fece calare nell’ipogeo e riuscì a salvare alcune di quelle persone. Ma purtroppo venne travolto dalla furia delle acque che gli causarono lesioni mortali. Il giorno dopo furono celebrate le sue esequie funebri e di altre due vittime del fortunale.
A lui è dedicata una via della città e la Sala Situazione della Questura di Matera; in questa Piazza Vittorio Veneto, di fianco al Belevedere Guerricchio, è posta una lapide commemorativa.
Dopo la scopertura l’Arcivescovo di Matera Mons. Giuseppe Caiazzo ha benedetto l’opera. Poi la cerimonia è proseguita all’interno dell’attiguo Cinema Teatro Gerardo Guerrieri, dove si sono succediti nell’ordine gli interventi del Questore Eliseo Nicolì, del Sindaco Domenico Bennardi, dei familiari di Francesco Paolo Conte, dello scultore Raffaele Pentasuglia, del Prefetto Sante Copponi e per concludere quello del Vice Capo della Polizia, Prefetto Maria Teresa Sempreviva.
Il Questore ha voluto sottolineare l’importanza “che l’Amministrazione civica e la Polizia di Stato attribuiscono al gesto, ai valori morali che sottende e alla figura dell’uomo che li ha saputi intrepretare sino in fondo perché, così acquisiti alla memoria collettiva, siano spunto costante di riflessione per questa e per le future generazioni, coscienti che in assenza di valori etici non vi è società civile che possa sopravvivere.”
L’autore della statua, lo scultore materano Raffaele Pentasuglia, ha ricordato la fase di elaborazione dell’opera e quando infine l’anno scorso era a Cesate, Milano, presso la fonderia dove il lavoro è stato completato, quando in quella Regione il contagio mieteva vittime anche nelle Forze di Polizia, facndolo riflettere sul ruolo di chi si pone a servizio dello Stato e sull’idea che ha dello Stato chi si pone a servizio di chi ha veramente bisogno anche a rischio della propria vita.
Nel suo intervento, il Vice Capo della Polizia Prefetto Maria Teresa Sempreviva, originaria del Metapontino, ha ricordato il valore del gesto di Francesco Paolo Conte, individuando in esso sia l’essere poliziotto, sia la “materanità”, espressione quest’ultima del senso di umana solidarietà propria del popolo lucano. Matera è una città con un’anima, con un’identità forte e perciò non dimentica, così come la Polizia di Stato che ha tra i suoi valori fondamentali la memoria e il ricordo dei propri caduti.
Con il suo esempio – ha proseguito il Vice Capo della Polizia di Stato – “Francesco Paolo Conte ci ricorda che l’essere poliziotto non è un mestiere ma una vera e propria missione, la grandezza di un corpo dello Stato è fortemente condizionata proprio dai suoi eroi, i nostri caduti sono i giganti sulle cui spalle ci appoggiamo, sono esempi che ci guidano come la stella polare.”
E a proposito di memoria e di valori, alla cerimonia ha voluto fortemente partecipare anche il Vice Ispettore in quiescenza Felice Cristella, nonostante i 96 anni da compiere a breve, spiegando così a tutti noi il vero significato dell’attaccamento ai valori dell’Istituzione.
La fotogallery della cerimonia della scopertura del monumento commemorativo dedicato a Francesco Paolo Conte e del convegno al teatro Guerrieri di Matera (foto www.SassiLive.it)