Trasporto pubblico a Potenza, incontro tra sindacati e sindaco Guarente, Fit Cisl condivide proposte Amministrazione Comunale”. Di seguito la nota integrale della Fit Cisl di Basilicata.
Un incontro importante e chiarificatore quello di stamattina dove il Sindaco e Assessore ai Trasporti di Potenza Mario Guarente ha illustrato e confrontato le idee che si vorrebbero mettere in campo per migliorare il Servizio di Trasporto Urbano della Città, partendo dal ampliamento degli orari di fruizione delle Scale Mobili, alla messa in servizio degli autobus elettrici.
Tante sono state le ipotesi vagliate, tra cui lo sdoppiamento del servizio tra gomma e impianti meccanizzati.
Come FIT-CISL, abbiamo chiesto che in applicazione della norma approvata in Regione il 29.11.2021, con la quale si demanda le competenze in materie di trasporto agli enti locali, ai sensi della legge 1370/2007 Art. 5 comma 5, venga dato un futuro certo ai lavoratori, fino all’arrivo del nuovo gestore assegnatario della gara Regionale, che prima o poi, dopo i proclami inattesi dell’Assessore Regionale Donatella Merra, verrà emanata.
È sconfortante che taluni soggetti, dopo non aver partecipato al tavolo si arrogano il diritto di dare notizie non veritiere e che tendono ad allarmare inutilmente i lavoratori.
È bene precisare che nessuna Scala Mobile sarà chiusa, tanto meno quella di Viale del Basento, che anzi sarà rivalutata con corse di collegamento all’impianto Prima, cosi da aumentare l’utenza e dare un servizio migliore ai Cittadini.
Si è fatto notare all’Amministrazione Comunale che alcune infiltrazioni nel Ponte Attrezzato sono risolvibili con una pulizia delle canale, pulizia che prontamente verrà effettuata già nella giornata di domani.
Come FIT-CISL, sindacato da sempre responsabile e costantemente presente affianco ai lavoratori, abbiamo chiesto al Sindaco di farsi da garante per la formulazione di un nuovo accordo di II Livello, che potrebbe portare qualche soldino in più ai lavoratori e un miglioramento al servizio, miglioramento che non può essere ostaggio dei personalismi arroganti da ’’prime donne di turno’’.