“C’è una strada sicura e semplice da percorrere per mitigare gli aumenti in bolletta: sviluppare le energie rinnovabili in Italia, perché il “caro energia” è causato dalla dipendenza del nostro Paese dalle importazioni di materie prime e dalla volatilità dei loro prezzi”. Ad affermarlo è Alfredo Cestari, presidente del Gruppo omonimo, che attraverso proprie società specializzate in Italia e all’estero, in particolare la Strategic Energy Resources, opera nel settore della produzione elettrica da fonti rinnovabili.
“Se raggiungessimo l’obiettivo del 70% di energia rinnovabile al 2030 – aggiunge – la nostra dipendenza dalla volatilità dei prezzi delle materie prime calerebbe drasticamente, e di conseguenza anche il prezzo dell’energia elettrica. Per raggiungere questo obiettivo, tutt’altro che proibitivo, dovremmo installare 7 GW di nuova potenza rinnovabile ogni anno. A causa dell’eccesso della burocrazia riusciamo a realizzare solo 1 GW all’anno. A questo ritmo raggiungeremo l’obiettivo del 2030 al 2090. La leva più efficace per ridurre il prezzo dell’energia è colmare questa differenza.
Il Sud – dove si concentra il 40,2% delle energie pulite del Paese – continua Cestari – sta facendo passi avanti importanti sul piano dell’efficientamento energetico dei processi produttivi e l’utilizzo di energie rinnovabili. Il Mezzogiorno vale il 37,4% della potenza fotovoltaica, il 96,5% della potenza eolica ed il 27,2% della potenza degli impianti a bioenergie. Ma questo non è sufficiente. Per accelerare lo sviluppo delle rinnovabili è urgente permettere agli operatori di poter fare gli impianti nei tempi previsti dalla normativa e con un orizzonte certo e a lungo termine per i nuovi investimenti, possibilità oggi precluse dall’eccesso di burocrazia e dai vuoti normativi
Le rinnovabili – dice Cestari – sono una grande ricchezza del Mezzogiorno. In questo ambito, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia sono le prime Regioni a sostenere, anche con provvedimenti normativi ad hoc, produzione e consumo collettivo. C’è da fare di più specie nei tempi di attuazione dei progetti in cantiere del Pnrr poiché la transizione energetica, oltre a generare benefici ambientali, è un’occasione per creare valore e occupazione.
La Strategic Energy Resources ha stipulato convenzioni per la concessione dei terreni e dei diritti per la realizzazione di impianti eolici e minieolici in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise. Inoltre, è impegnata in rapporti di collaborazione, a livello nazionale ed internazionale, con soggetti privati ed Enti pubblici, tra cui: Enel-Si, Edison Energie Speciali, Enercon, Meg Sud.
Il settore elettrico italiano -come confermano le società impegnate – è pronto a investire 100 miliardi per installare i 70 GW di nuove rinnovabili che servono al 2030 per rispettare il target del Green Deal, creando anche 90.000 nuovi posti di lavoro