“La cultura europea nel post-pandemia. Nuovo umanesimo o crisi di civiltà?” E’ il tema del convegno avviato nel pomeriggio nella sala convegni della Camera di Commercio della Basilicata a Matera per il primo ciclo di appuntamenti di Democrazia e Futuro. Protagonista del doppio appuntamento il filosofo Massimo Cacciari per discutere del futuro dell’Europa, fra eredità culturali del passato e ricerca di una nuova identità comune.
Già nel suo libro Geofilosofia dell’Europa (1994), Cacciari mette in luce come il Vecchio continente, proprio nel momento in cui si accingeva ad intraprendere la via dell’unità politica ed economica, si scoprisse in preda a spinte opposte, centrifughe, resistenze di ordine politico e culturale, manifestando così indissolubile tensione fra ricerca di unità e rottura e un acuto sentimento di crisi. Con L’Arcipelago (1997) raffigurava il paesaggio culturale europeo come un’irriducibile pluralità, dove i singoli elementi riescono a convivere proprio perché inevitabilmente separati e contribuiva così a delinearne il prossimo declino secondo una moltitudine di sfaccettature, rispetto alle quali risulterebbe sempre più complicato parlare di un’unica identità europea.
Sarà dunque vero, come ha scritto Nietzsche, che l’Europa è un “malato incurabile”? Anche l’Europa di oggi, dall’euroscetticismo dei partiti e movimenti populisti al sovranismo del gruppo di Visegrad, dalla Brexit alle resistenze verso il MES e il Recovery Fund dei cosiddetti “paesi frugali”, appare in preda a una profonda crisi politica e culturale. Si tratta forse di una crisi di civiltà? E la pandemia può forse contribuire a sottrarci dalla crisi, consentendo finalmente all’Europa di avvertire l’urgenza e la necessità di un rinnovato patto sociale? Sarà ancora possibile tornare a immaginare un’Europa unita così come fu immaginata, fra utopia e concretezza, dai suoi padri fondatori?
Sono questi alcuni degli interrogativi con i quali si confronterà Massimo Cacciari, tracciando le sue riflessioni nel solco di quel pensiero critico che, attraverso la lezione dei classici, ha contribuito in maniera decisiva alla costruzione della moderna cultura europea e può insegnarci qualcosa sul nostro futuro.
A Matera intervengono Gregorio De Felice (Head of Research and Chief Economist Banca Intesa), Francesco Galtieri (Funzionario Nazioni Unite ONU), Antonio Felice Uricchio (Presidente dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), Michele Uva (Direttore “Football & Social Responsability” della UEFA), Antonio Tataranni (Chief Medical Officer for PepsiCo).
L’iniziativa è rivolta alle persone che nel territorio lucano gestiscono la cosa pubblica e sono impegnate nei progetti di rilancio sostenuti dall’Unione Europea; sta altresì formando un folto gruppo di giovanissimi che vogliono avvicinarsi alla politica in modo consapevole e attivo, nella nuova stagione che nasce per il Mezzogiorno, per la Basilicata e per Matera.
Biografia Massimo Cacciari (foto www.SassiLive.it)
Professore Emerito di Filosofia presso l’Università di Venezia e l’Università Vita-Salute San Raffele di Milano. Deputato dal 1976 al 1983 per il PCI, europarlamentare con i Democratici dal 1999 al 2000 e Sindaco di Venezia dal 1993 al 2000 e dal 2005 al 2010. È uno dei più autorevoli filosofi italiani e opinionista per diverse testate giornalistiche e televisive. Ha ricevuto diverse lauree ad honorem, dall’Università di Genova, dall’Università di Bucarest e dell’Università di Bologna, oltre ad altri importanti riconoscimenti internazionali come il Premio Hannah Arendt per la filosofia politica, il Premio dell’Accademia di Darmstadt e la Medaglia d’Oro del Circulo de Bellas Artes di Madrid. È cittadino onorario di Sarajevo e Socio Onorario del Circolo culturale La Scaletta di Matera. Il suo libro più recente è Il lavoro dello spirito (Adelphi, 2020).
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La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)